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esclusiva

Favini: "Atalanta, vengono dall'estero per il vivaio"

ESCLUSIVA TMW - Favini: "Atalanta, vengono dall'estero per il vivaio"
© foto di Alberto Mariani/TuttoAtalanta.com
venerdì 23 marzo 2018, 10:152018
di Gaetano Mocciaro

Oggi su Tuttomercatoweb speciale su come hanno lavorato i vivai delle squadre di Serie A. Nel corso della giornata verranno mostrate le 20 rappresentanti del massimo campionato in un'inedita rosa di giocatori cresciuti nel proprio vivaio.

L'Atalanta è l'orgoglio italiano a livello giovanile, la Nazionale italiana si nutre del lavoro fatto a Zingonia dove vengono coltivati, cresciuti e lanciati verso grandi lidi tantissimi giocatori. Ai nostri microfoni è intervenuto Mino Favini, storico responsabile del settore giovanile dell'Atalanta che ha da poco lasciato gli orobici ma che grazie a lui i nerazzurri possono vantarsi di avere uno dei migliori vivai d'Europa: "Ho lasciato da oltre un anno qualsiasi problema di carattere calcistico ma mi fa piacere sentire questi apprezzamenti perché comprendo il frutto del lavoro che ho ancora fatto io in tanti anni di Atalanta. Non ci sono segreti nei criteri della scelta e della selezione dei giocatori. Ho sempre creduti nell'aspetto tecnico dei giovani calciatori, mi sono sempre basato su quello. I giocatori iniziano il lavoro sin da bambini, 9-10 anni e vengono plasmati. In questi anni sono venuti in tanti dall'estero a controllare il nostro lavoro, perché ritenevano l'Atalanta all'avanguardia per quel che concerne la crescita dei giocatori".

C'è un giocatore del quale è particolarmente orgoglioso?
"Difficile fare nomi, sono tantissimi. Il primo che mi viene in mente è Bonaventura ma ciò che mi preme dire è che l'Atalanta non ha mai creato dei fenomeni, però degli ottimi professionisti sì. Del resto il fenomeno nasce semplicemente, noi abbiamo sempre cercato invece di ottenere risultati attraverso il gioco di squadra, i concetti di base, ottimi tecnici istruttori, allenatori e formatori".

Crede che la cultura bergamasca del lavoro possa essere quel qualcosa in più?
"Sicuramente. Il carattere espresso dai giocatori riflette spesso quello del bergamasco, con lo stesso spirito di sacrificio, quella volontà indispensabile per arrivare".

© Riproduzione riservata