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esclusiva

Flop Germania, Daum: "Troppa autostima e individualità"

ESCLUSIVA TMW - Flop Germania, Daum: "Troppa autostima e individualità"
venerdì 29 giugno 2018, 10:002018
di Gaetano Mocciaro

Un flop storico, quello della Germania. Mai nella sua storia la Nationalmannschaft era uscita nella fase a gironi iniziale di un Mondiale. In esclusiva per Tuttomercatoweb uno dei tecnici tedeschi più quotati, Chrtistoph Daum, analizza l'incredibile fallimento:

"C'è grande delusione. Ma posso dire che è dall'anno scorso che non si vedono prestazioni convincenti. E forse la cosa è stata sottovalutata, si pensava che in Russia non sarebbe stato così, che una volta che si giocavano le gare che avrebbero davvero contato si sarebbe vista un'altra Germania. Non è stato così ed è incredibile, vista la grande qualità dei giocatori. Ma il punto è che ognuno giocava per sé e non si vedeva nessuno fare il vero interesse della squadra".

Quali sono le principali ragioni di questo fallimento?
"I problemi sono molti. E c'erano dei segnali, ad esempio le prestazioni delle squadre tedesche nelle competizioni europee. Poi ho visto una squadra dove nessuno voleva prenderesi le proprie responsabilità. I giocatori che c'erano in Brasile e hanno vinto il Mondiale pensavano che la qualificazione sarebbe arrivata comunque: troppa sicurezza dei propri mezzi, come se lo status di campioni del mondo ti portasse automaticamente avanti. Alle prime complicazioni sono andati in difficoltà, non si aspettavano evidentemente di essere colpiti da squadre sulla carta più deboli. Cose che puoi superare se sei un gruppo compatto, ma in campo c'erano solo individualità".

Crede che il ciclo di Joachim Löw sia finito?
"Dipende da lui. C'è un contratto che è stato firmato e solo lui può decidere di interrompere il rapporto. Valuterà e prenderà la decisione migliore ma non è questo il momento per parlarne. Serve prima di tutto analizzare il fallimento, cercare di capire cosa non ha funzionato, guardarsi indietro ma anche guardare avanti. Non si può pensare di stravolgere tutto: però servirà ricostruire, lanciando giocatori freschi, giovani e soprattutto affamati. Che vengano affiancati da uomini di esperienza. E costruire una vera identità di squadra".

In questa squadra sono mancati i leader. Chi potrebbe esserlo nella Germania del futuro?
"Ci sono diversi giocatori in grado di farlo, ma non è il tecnico che deve scegliere perché la leadership è una cosa che esce fuori in modo naturale. Diciamo che Mats Hummels può esserlo".

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