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Giannichedda: "Pjanic-Arthur? Diversi, ma l'affare ci sta. Lazio, tieniti stretto Inzaghi"

ESCLUSIVA TMW - Giannichedda: "Pjanic-Arthur? Diversi, ma l'affare ci sta. Lazio, tieniti stretto Inzaghi"TUTTO mercato WEB
giovedì 25 giugno 2020, 19:53Serie A
di Ivan Cardia

“Non pensavo di ritrovare l’Atalanta a questi ritmi”. Gli orobici battono in rimonta la Lazio, ai microfoni di TuttoMercatoWeb Giuliano Giannichedda, quasi 300 presenze in A tra Udinese, Juventus, la stessa Lazio e il Livorno, commenta il ritorno del campionato e le squadre che l’hanno convinto di più: “La Dea gioca già a una velocità elevata. La Juve? Così così in Coppa Italia, ma col Bologna l’ho vista meglio. Al di là dell’aspetto fisico, penso che la differenza l’abbiano fatta le parole che ha detto Bonucci, al Dall’Ara nel complesso ho visto una buona Juve. E poi ho visto un buon Verona, anche se ha perso l’ultima”.

A proposito del Verona: sorpresa, come il Parma. Possono credere all’Europa League?
“Secondo me devono cercare di restare lì. Con undici partite, tutte attaccate, può succedere di tutto. È un altro campionato, giocando ogni tre giorni tutti possono vincere e perdere con tutti. Fanno bene a crederci, visto che hanno messo da parte la problematica salvezza, fanno bene a sognare”.

La Lazio si è vista rimontare il doppio vantaggio. Occasione persa?
“Beh, comunque giocava a Bergamo con l’Atalanta. Certo, la partita si era messa sui binari giusti, però la squadra di Gasperini gioca sempre, non si ferma mai. Ricominciare contro di loro voleva dire ripartire dalla partita più difficile”.

Il sogno Scudetto è tramontato?
“Nient’affatto. È ancora lì: come dicevo prima, mancano tante partite e tutte ravvicinate. Può succedere di tutto, se ogni gara hai problemi fisici diventa dura per tutti, soprattutto per chi non ha una rosa lunghissima”.

Juventus avvantaggiata rispetto a Lazio e Inter da questo punto di vista?
“Rispetto all’Inter non lo so, perché con gli acquisti di gennaio ha sopperito alla mancanza di qualche giocatore. A livello numerico, sicuramente bianconeri e nerazzurri hanno rose più attrezzate della concorrenza. Però attenzione agli infortuni: giocando ogni tre giorni e col caldo, possono fare la differenza”.

La Juve cede Pjanic per portare a Torino il brasiliano Arthur. Buon affare?
“Dipende. Sono due ottimi giocatori, Pjanic lo dimostra da più tempo mentre Arthur è più giovane, sta emergendo adesso. La diversità è nelle caratteristiche: Pjanic è più regista, Arthur più mezzala. Anche se nell’interpretazione del ruolo ricorda molto Xavi: gioca tanti palloni, magari non ha l’inserimento della mezzala. A livello tattico, le caratteristiche più o meno sono simili. E, se Sarri considera Bentancur un giocatore da mettere davanti alla difesa, è un affare che ci sta”.

A proposito di Sarri. Quanta fatica per rendere sarriana la Juventus.
“Le difficoltà ci sono. Derivano dalla necessità di applicare il gioco che fa Sarri alle caratteristiche dei giocatori che ha, e che spesso non combaciano, se guardiamo alla rosa bianconera. I campioni vogliono giocare in un certo modo e diventa difficile convincerli. A meno di non riuscire a costruire un progetto. Ma il tridente della Juve è diversissimo dal tridente che aveva a Napoli: è impensabile vedere le stesse cose, anche se alle volte qualcosa di sarriano si è visto”.

Chiudiamo con la Lazio: quanto pesa Simone Inzaghi negli equilibri biancocelesti e quanto è importante per Lotito tenerlo?
“Lui è bravissimo. È vero che la Lazio ha dei giocatori, soprattutto dalla trequarti in su, molto bravi. Però Simone li ha capiti e ha gestito le loro potenzialità. Pensi a Luis Alberto: non giocava, è riuscito a ritagliargli questo ruolo da mezzala che gli sta a pennello. Inzaghi a parte, secondo me è stato bravo Tare nella scelta dei giocatori. E anche Lotito: ha resistito alle tentazioni per i suoi big. Quest’anno ci sta riuscendo, e anche in futuro è fondamentale tenersi stretto Simone: è stato l’artefice della crescita della Lazo”.

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