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Juve Campione, lo scopritore di Dybala: "Oggi Paulo siede al tavolo di CR7"

ESCLUSIVA TMW - Juve Campione, lo scopritore di Dybala: "Oggi Paulo siede al tavolo di CR7"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 27 luglio 2020, 14:00Serie A
di Giacomo Iacobellis

Dalle valigie al rinnovo di contratto (in arrivo). Paulo Dybala, insieme a Cristiano Ronaldo, è stato sicuramente uno dei principali artefici del 36° Scudetto della Juventus, il nono consecutivo. Un'autentica Joya per mister Sarri, per i tifosi e per gli occhi di tutti gli appassionati di calcio, che dopo aver riconquistato la fiducia della società ha riportato in alto la 10 bianconera con numeri e giocate da campione assoluto. TuttoMercatoWeb.com lo ha voluto omaggiare, così, intervistando in esclusiva proprio l’allenatore che nel 2011 lo lanciò tra i professionisti: Dario Franco.

"Ho lasciato l'Ecuador circa un mese fa - esordisce il tecnico argentino, reduce dall'esperienza alla guida del CD Olmedo -. Sono tornato in Argentina per la quarantena e ho deciso di restare qua, rinunciando all'incarico. Vediamo come andranno le cose, adesso ciò che conta davvero è restare in salute".

Da casa non ha smesso però di vedere partite...
"Certo che no. Seguo sempre la Serie A e il rendimento di Paulo Dybala, vi dirò, è riuscito ancora una volta a sorprendermi. Non tanto per la qualità delle sue giocate, per la fluidità con cui si muove in campo e tocca la palla, quanto per la sua capacità di riuscire ad alzare costantemente l'asticella anno dopo anno".

Tra i principali protagonisti dello Scudetto bianconero, d'altronde, insieme a CR7 c'è stato proprio l'ex Palermo.
"Questo Scudetto è l'ennesima certificazione del suo talento: puro, innato, genuino... Insieme a Cristiano Ronaldo, Dybala oggi è la stella più luminosa non solo della Juventus, ma dell'intera Serie A. Secondo me, per quello che ha fatto vedere quest'anno, ormai Paulo può benissimo sedersi allo stesso tavolo di CR7, anche se sarà fondamentale confermarsi ancora e ancora nelle prossime stagioni".

Sulle spalle ha una maglia pesantissima: la 10 che fu, tra i tanti, di Platini, Baggio e Del Piero. Eppure, Paulo non li ha fatti rimpiangere.
"È vero, ma non facciamogli montare la testa (ride, ndr). Paulo non ha ancora raggiunto il livello di questi campioni e, proprio per questo motivo, dico che dovrà essere bravo a mantenere lo stesso rendimento per tanto tempo se vorrà raggiungere gli storici 10 della Juve. Deve farne ancora di strada...".

E Messi potrà mai raggiungerlo?
"Messi è irripetibile, ce n'è uno solo. Ma Dybala sta crescendo a dismisura e, nonostante sia ormai diventato un campione di caratura internazionale, resta sempre quel ragazzo umile che ho conosciuto nel 2011. Nel calcio conta anche l'uomo, non dimentichiamocelo mai".

Quel ragazzo di cui proprio lei fu tra i primi ad accorgersi all'Instituto de Cordoba...
"Organizzammo uno stage coi ragazzi delle giovanili, perché la dirigenza voleva aggregare alla prima squadra qualche promessa di belle speranze. Dybala era arrivato all'Instituto da bambino e all'epoca aveva appena 17 anni. Ho ancora negli occhi e nella mente la sua prima partita, ci stupì tutti. Oltre a doti tecniche fuori dal normale, Paulo mostrava infatti una personalità e una tranquillità da veterano".

Un "provino" talmente convincente che il debutto in prima squadra arrivò poco più tardi.
"Esatto. Quell'anno eravamo in Primera B Nacional e la nostra priorità era l’acquisto di un attaccante centrale. Decidemmo di puntare su Miguel Fernández, goleador del San Martín de Tucumán, ma il caso volle che il nuovo arrivato non potesse giocare la prima partita di campionato a causa di una precedente squalifica. Ero rimasto colpito da Dybala e il 13 agosto 2011, in occasione di Instituto-Huracán, decisi dunque di lanciarlo titolare al centro dell'attacco. Paulo fece talmente bene che nella gara successiva contro l’Aldosivi lo confermai dal 1’ e lui mi ripagò segnando il suo primo gol tra i professionisti. Fu l'inizio, proprio questo, di una favola che non ha smesso, non smette e non smetterà a lungo di stupire...".

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