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Joao Santos da Istanbul: “In Turchia arriverà stop. Euro21, l’Italia sarà più forte”

ESCLUSIVA TMW - Joao Santos da Istanbul: “In Turchia arriverà stop. Euro21, l’Italia sarà più forte”TUTTO mercato WEB
© foto di Alessio Alaimo
mercoledì 18 marzo 2020, 14:22Serie A
di Alessio Alaimo

Sempre in giro. Dal Brasile alla Turchia, passando per l’Italia e gli Emirati Arabi. La vita di Joao Santos, agente tra gli altri del centrocampista del Chelsea Jorginho, in questi giorni è cambiata radicalmente a causa dell’emergenza Coronavirus. Un po’ come quella di tutti noi. Costretti a stare a casa a causa. Il 10 marzo l’ultimo viaggio del procuratore brasiliano, direzione Istanbul. Casa. E anche in Turchia nessuno va in giro per le strade, anche se non vi è obbligo di non uscire da casa come in Italia dove è consentito spostarsi soltanto per necessità. Ma ancora si gioca. Il campionato va avanti. Lo ha deciso la Federazione, che però è prossima a fare un passo indietro. “Credo che la prossima settimana si fermerà anche il campionato turco, l’ultima settimana si è giocato a porte chiuse. Il prossimo passo sarà lo stop”, dice Joao Santos a TuttoMercatoWeb.

Covid-19: com’è la situazione in Turchia?
“Si registrano circa cinquanta contagiati e un morto. Però i cinquanta di oggi, se non si presta attenzione e non si prendono le dovute precauzioni, magari domani diventano cento e così via. Fermiamoci, è meglio così”.

In Italia, come in altri Paesi, fino a poco tempo non c’era la consapevolezza di quanto fosse grave questa emergenza.
“L’Italia l’ha presa con leggerezza, come tutte le altre Nazioni. Con superficialità si pensava che il problema fosse solo in Cina. E invece... Bisognava chiudere le frontiere prima. E invece erano tutti in giro, così il virus è arrivato, in Italia come in Turchia e dappertutto. Ora la gente ha capito la gravità della situazione”

Il presidente del Trabzonspor non è d’accordo con lo stop del campionato e ha dichiarato tra il serio ed il faceto che se si fermassero le partite aumenterebbero i divorzi.
“Ognuno può dire ciò che vuole. Però per me viene prima di tutto la salute della gente. Senza tifosi non è calcio. È giusto fermarsi”.

Anche in Turchia è obbligatorio uscire di casa solo per I necessario?
“No, non c’è l’obbligo di stare a casa. Anche se gli esercizi commerciali aperti sono soltanto quelli di prima necessità, come in Italia. Io però ho deciso di isolarmi volontariamente dal 10 aprile che sono tornato dal Brasile”.

Era abituato a viaggiare spesso. Come è cambiata la sua vita in una settimana?
“Il nostro lavoro è fatto di viaggi, sarei dovuto andare a Londra, Monaco e Dubai. Questa settimana ho lavorato al telefono, parlo con i ragazzi tutti i giorni ed è più difficile per loro: Jorginho deve stare a casa, così come Rafael e tutti gli altri. Ci sentiamo tutti i pomeriggi, cerco di stargli vicino”.

Si fermano anche gli affari di mercato, per ora...
“Avevo qualcosa da fare, ma oggi è più importante la salute. Si è fermato tutto. Oggi chi parla di mercato fa finta”.

L’europeo slitta di un anno. Si giocherà nel 2021. Come l’ha presa Jorginho?
“Ha capito la situazione, come tutti aveva ovviamente una programmazione precisa per dover affrontare gli europei. Ma, come detto, è giusto fermarsi. L’Italia è una squadra giovane, il prossimo anno avrà un anno di esperienza in più e arriverà con più consapevolezza della propria forza alla competizione. Oggi è più importante fare la propria parte per fermare il virus. Stiamo a casa, magari tra venti giorni torneremo ad uscire e a divertirci”.

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