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Kreek: "Attenta, Juventus: è tornato il grande Ajax"

ESCLUSIVA TMW - Kreek: "Attenta, Juventus: è tornato il grande Ajax"
martedì 9 aprile 2019, 09:00Serie A
di Marco Conterio
fonte dal nostro inviato ad Amsterdam

L'attesa, poi la partita. Che è il culmine atteso, la risposta ultima. Ajax-Juventus, ci siamo, manca solo un giorno. Michel Kreek, che in Italia ricordano i tifosi di Padova e Perugia, la racconta direttamente dal ritiro della sua Nazionale Olandese femminile. Lui che ha iniziato a guidare la cantera dell'Ajax, passando anche dall'Inter della gestione Frank de Boer, è ora il vice delle Women d'Olanda. Racconta gli ajacidi, dove è cresciuto calcisticamente, dove ha esordito. La squadra di una vita, quella che inevitabilmente tiferà anche oggi. "Stanno giocando bene -dice il tecnico classe 1971 della Patatgeneratie di Bergkamp e dei gemelli De Boer a Tuttomercatoweb.com-, lo dimostra la vittoria contro il PSV Eindhoven che ha riaperto il campionato. Sarebbe cambiato tutto, altrimenti, invece ora sono a pari punti in testa all'Eredivisie".
Invece è tornato l'Ajax?
"E' tornato l'Ajax che gioca come la gente è abituata a veder giocare l'Ajax. Un gioco nato negli anni '60, che si è sviluppato negli anni '90. Ecco, ora sì, è tornato quell'Ajax lì...".
Quello dei talenti, giovani, forti. Come Matthijs de Ligt.
"Ha tutte le caratteristiche per diventare un grandissimo giocatore. A questa età dimostra di essere un gran talento e può arrivare in alto, a livelli top. Credo che per lui, per crescere ancora, sia giusto andare: in Olanda non ci sono tante sfide da vincere. In estate avrà fatto due Eredivisie da protagonista, avrà giocato la Champions e si è già guadagnato un posto in Nazionale: sarà il momento giusto di lasciare l'Ajax, trovando un'altra lega per lui".
Come la Serie A?
"Può giocare ovunque. E' completo, può adattarsi al gioco italiano, spagnolo, inglese".


Possibili addii, addii certi. Quello di Frenkie de Jong, destinazione Barcellona.
"Lui, come Matthijs, ha la testa giusta per emergere. E' importante per cambiare paese, per cambiare campionato: sono cose fondamentali e questo gli permetterà di far bene al Barcellona".
Ha guidato le giovanili dell'Ajax per ben sette anni. E lì, anche dei ragazzi ora in prima squadra.
"Sì, come Van de Beek e Mazraoui: li ho allenati quando avevano 11 e 13 anni. Poi avevo con me pure Veltman ed ora è bello che questi ragazzi siano ad alto livello".
Van de Beek, un altro talento bello tosto...
"Anche Donny ha la testa giusta: ha doti diverse da De Jong come centrocampista ma sa inserirsi coi tempi giusti, ha corsa, sa arrivare nel momento perfetto in area. De Jong è più elegante, lui è più concreto".
Bellezza e pallone: lei è il vice della Nazionale femminile.
"Stiamo preparando il Mondiale, a giugno saremo in Francia. Stiamo preparando le gare amichevoli dei prossimi giorni, è bello che il calcio femminile si stia sviluppando alla grande".
Anche in Italia, primi barlumi di speranza
"E' vero, sta crescendo tanto, anche in Italia: ho visto Juventus-Fiorentina, lo stadio pieno è stata notato anche da noi perché è un fattore importante. I 60mila del Wanda Metropolitano, il pienone all'Allianz sono dati fondamentali per il nostro movimento".
Un passo indietro alla sua carriera da tecnico: cosa non è andato insieme a De Boer all'Inter?
"E' stata troppo breve l'esperienza a Milano: abbiamo iniziato ma è subito finita. E' stata troppo corta, non abbiamo avuto tempo; c'è stata la vittoria con la Juventus ma non è andata bene poi... I risultati c'erano, in parte, ma poi è andata così. Speravamo di avere più fiducia da parte della società, ma quando sei in queste situazioni queste cose capitano e... è andata così".

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