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La leggenda nigeriana Amunike è il mentore di Osimhen: "Sarà più forte di Drogba"

ESCLUSIVA TMW - La leggenda nigeriana Amunike è il mentore di Osimhen: "Sarà più forte di Drogba"
mercoledì 22 luglio 2020, 08:00Serie A
di Giacomo Iacobellis

Emmanuel Amunike, il campione nigeriano che per poco non eliminò l'Italia agli ottavi di finale a USA '94, è anche il mentore di Victor Osimhen. Proprio così. È stato l'ex attaccante classe 1970, autentica leggenda del calcio africano, a guidare infatti il grande obiettivo di mercato del Napoli nella vittoria del Mondiale Under 17 del 2015. Un torneo decisivo per la crescita del talento del Lille, capocannoniere con ben dieci gol quando ancora vestiva la maglia degli Ultimate Strikers Academy in patria. E, nei confronti di Amunike, Osimhen non può che riservare quindi parole al miele, celebrandolo spesso come una delle persone che più hanno inciso sulla sua esplosione: "Sono felicissimo di aver lavorato con mister Amunike, gli devo quasi metà del mio successo", ha affermato recentemente.

"Osimhen è un gran bel prospetto - esordisce in esclusiva a TuttoMercatoWeb.com il miglior calciatore africano nel 1994 e nel 1996, oggi reduce dall'avventura sulla panchina dell'El Makasa in Egitto -. È un attaccante giovane e pieno di talento, con una tecnica eccellente e il gol nel sangue, che ha ancora ampi margini di crescita".

Lei lo conosce benissimo, visto che al centro dell'attacco della sua Nigeria U17, campione del mondo nel 2015, c'era proprio la promessa del Lille.
"Me lo ricordo bene. Victor disputò un torneo strepitoso, fu il capocannoniere con dieci reti e anche uno dei migliori calciatori del torneo. Ho lavorato molto con lui dentro e fuori dal campo, aiutandolo nel mio piccolo a migliorare e a crescere per raggiungere il suo grande obiettivo: diventare una star mondiale".

Il Napoli, oggi, è la scelta migliore secondo lei?
"Premetto che già il fatto di cambiare ancora una volta campionato e Paese, dopo Germania, Belgio e Francia, gli consentirà di conoscere una nuova realtà e maturare ulteriormente sia come uomo che come giocatore. Poi è chiaro che il Napoli è una società tra le più importanti d'Italia, con una grande storia e un tifo caldo come pochi altri. Osimhen per me ha tutto per diventare un beniamino della tifoseria azzurra nei prossimi anni, gli servirà solo un po' di tempo per adattarsi".

Negli ultimi giorni il Liverpool ha provato però a inserirsi prepotentemente nella trattativa.
"Non ne so niente, ma sinceramente spero che Osimhen possa firmare per il club partenopeo e continuare il suo percorso in Europa da protagonista. Dopo l'exploit al Charleroi, al Lille è riuscito a confermarsi e Napoli, adesso, è la piazza giusta per la sua definitiva consacrazione tanto in campionato quanto nelle coppe internazionali".

Quali sono i suoi principali punti di forza?
"Sotto porta ha un fiuto del gol incredibile, salta l'uomo con facilità e poi è velocissimo".

Alcuni lo paragonano addirittura a Didier Drogba...
"Victor è ancora giovane, deve fare tanta altra strada per raggiungere il livello di Didier. Ma, a mio giudizio, un giorno potrà anche diventare più forte di lui. Magari proprio in Serie A".

Non solo Osimhen-Napoli, anche lei in qualche modo è stato legato all'Italia.
"Ricorderò sempre quel gol agli ottavi di finale del Mondiale del '94 contro gli azzurri. Se Baggio non ci avesse rimontati con una doppietta, chissà dove saremmo potuti arrivare... Quella era una grande, grandissima Nigeria".

C'erano Amunike, Oliseh, Okocha...
"Non pensate che i nostri nuovi talenti non possano fare altrettanto... È vero però che quello è stato un ciclo d'oro per noi Super Eagles, con la vittoria della Coppa d'Africa sempre nel '94 e anche l'oro olimpico ad Atlanta '96. Ci siamo divertiti e tolti grandi soddisfazioni".

Proprio il successo con la Nigeria, nel '97, l'ha aiutata a vestire la maglia del Barcellona.
"All'improvviso mi sono ritrovato a giocare con Figo, Rivaldo, Guardiola... Ho tanti bei ricordi della mia carriera da calciatore, non posso lamentarmi. Ho affrontato da avversario e condiviso lo spogliatoio coi grandi campioni degli anni '90, un periodo indimenticabile per la storia del calcio".

Barça che al ritorno degli ottavi di finale di Champions League, il prossimo 8 agosto, affronterà la squadra di Gattuso.
"Dopo la lunga pausa dovuta al Coronavirus è cambiato tanto, il Barcellona resta il Barcellona ma il Napoli se la può giocare e anche passare il turno. È tutto aperto dal mio punto di vista".

Ma ci tolga infine una curiosità: chi è stato il più forte della sua generazione?
"Ce ne sono stati tanti e non voglio scontentare nessuno, ma Roberto Baggio è stato senza alcun dubbio tra gli Dei del calcio".

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