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Lione-Juve, l'ex Mounier: "Garcia non piace ai tifosi ma è un gran tecnico"

ESCLUSIVA TMW - Lione-Juve, l'ex Mounier: "Garcia non piace ai tifosi ma è un gran tecnico"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
mercoledì 26 febbraio 2020, 10:15Serie A
di Marco Conterio
fonte dal nostro inviato a Lione, Francia

Anthony Mounier risponde dal centro della Grecia. C'è il sole fuori ma anche dentro, perché ride, sorride. E' ripartito da una piccola piazza perché ha una voglia matta e per continuare a segnare. Classe '87, in Italia con Bologna e Atalanta, è cresciuto nella cantera del Lione che oggi sfida la Juventus in Champions League e gioca attualmente al Panetolikos. "Dopo che sono andato via dal Bologna, mi sono trasferito al Panathinaikos -racconta in esclusiva dalla Grecia per Tuttomercatoweb.com-. Il primo anno è andato bene, poi è cambiato tecnico: la seconda stagione mi sono fatto male, ma dal gennaio 2019 stavo bene. Avevo però lo stipendio alto per loro ma avevo 32 anni... In estate non abbiamo trovato soluzioni, a gennaio ho deciso di andare in una piccola squadra vicino ad Atene. Ho segnato, fatto assist, sto riprendendo il ritmo al Panetolikos: allenarsi è una cosa, giocare è differente. Sto meglio, sto bene. Abbiamo ancora 8 partite da giocare: abbiamo vinto nel week-end, siamo a più sette dall'ultimo posto. Per adesso ci giochiamo il posto nel barrage".
Che ricordo ha della Juventus da avversario?
"Non era la squadra che giocava il miglior calcio, era il Napoli di Sarri. Però avevano l'esperienza e i giocatori capaci di risolvere la partita anche nei momenti difficili".
Ora con CR7...
"Ora hanno un fenomeno come Cristiano, sistema tutto da solo. E' fuori categoria, è un giocatore incredibile. Ora entriamo nelle sue partite: quel che fa prima di Natale è una cosa, ora arriva Ronaldo. La Juventus lo ha preso anche per questo, ricordo la gara con l'Atletico ".
Segue sempre il suo Lione?
"Lo seguo sempre, sono andato via da casa a dieci anni per andare nelle giovanili del Lione. E' una squadra che seguo con piacere. In questa stagione hanno avuto un inizio difficile, hanno cambiato tecnico, prendendo uno che conosce bene la A e la Juventus come Rudi Garcia".
Dal suo arrivo ha ricevuto reazioni contrastanti dal tifo.
"Non piace ai tifosi. Quando ha firmato non erano contenti di averlo ma per me è un buon tecnico: capisce il calcio, lo conosce, a Roma ha fatto bene.

Gli serve tempo, è arrivato in corsa, non ha scelto i ragazzi. Però il Lione di ora non è quello di qualche anno fa, ha più difficoltà".
Che gara si aspetta?
"La Juventus è grande favorita per questa partita ma il bello del calcio è che tutto può succedere. Se ha una chance di vincere con la Juventus, deve provarci: la difesa a 3 può starci, deve dar tutto in casa".
Tra le stelle, Aouar.
"Aouar ha fatto una bella stagione, è vicino anche alla Nazionale. Ora sta avendo difficoltà ma da gennaio sta giocando meglio e sta segnando, pure reti pesanti. E' veloce, tecnico".
Ci racconti la sua Italia.
"A Bologna nessuno mi conosceva e forse era anche meglio. Con Delio Rossi ho fatto benissimo, dopo dieci partite avevo fatto tre gol. Ero quello più in forma, poi è arrivato Donadoni e mi ha fatto fuori: la prima in casa con l'Atalanta abbiamo vinto tre a zero e ho giocato tutta la partita. Poi ho giocato fuori con la Roma e stop. Anche gli altri non hanno capito perché mi abbia fatto fuori. Quando è arrivato alla seconda stagione, ha fatto il suo mercato e mi hanno fatto fuori. Mi sono allenato sempre: il 31 agosto mi chiamarono perché c'era Cerci che era pronto per le visite. Gli serviva un posto nella lista, ma dove andavo il 31 agosto a mezzogiorno? Poi Cerci non passò le visite, mi tennero ma non giocai se non la prima di Coppa Italia a dicembre, dove feci doppietta. Sono andato a Bergamo ma lì era difficile inserirsi in un gruppo già oliato, era tosta entrare in un gruppo così ma lì andava bene".
Quando Donadoni venne poi esonerato, lei scrisse sui social 'finalmente'.
"Sì, perché se non fosse stato per lui magari ero ancora a Bologna o in Italia. Dopo dieci partite avevo segnato, la gente parlava di me. Quando è arrivato ha cambiato tutto: doveva dare fiducia ai ragazzi e non ci trattò bene. Ero quello più in forma, facevo vincere le partite, non si fa! Però l'Italia mi è piaciuta. Sono stati due anni belli, ho dimostrato che potevo giocare in Serie A".

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