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esclusiva

M. Rossi: "Il mio Honvéd come il Leicester. Ammiro Sarri"

ESCLUSIVA TMW - M. Rossi: "Il mio Honvéd come il Leicester. Ammiro Sarri"TUTTO mercato WEB
© foto di Luigi Gasia/TuttoLegaPro.com
martedì 6 giugno 2017, 10:002017
di Dimitri Conti

L'Honvéd, squadra storica di Ungheria che negli ultimi anni ha navigato in cattive acque ma che in passato ha visto brillare in campo un certo Puskás, è tornata a vincere un titolo che mancava in bacheca da ben ventiquattro anni. E alla guida della squadra c'era un italiano, Marco Rossi, tecnico che da calciatore ha vestito le maglie di Brescia, Sampdoria e Torino, e che dal 2012 è fuori dall'Italia alla ricerca di gloria. Noi di TuttoMercatoWeb.com lo abbiamo contattato in esclusiva:

Mister, qual è il segreto dietro al vostro successo?
"La squadra non aveva i favori del pronostico, anzi eravamo dati in lotta per la salvezza. Secondo tutti è stata una vera e propria impresa sportiva, un po' come quella del Leicester lo scorso anno. Il nostro gruppo è coeso, forte, e strada facendo ci siamo resi conto delle potenzialità. L'assetto tattico ha esaltato i singoli, come Lanzafame, che dal punto di vista tecnico è da Serie A".

C'è un legame particolare con Budapest, visto che lei è tornato una seconda volta sulla panchina dell'Honvéd?
"Da quando ero ragazzo: mio nonno mi portava a vedere gli allenamenti del Toro al Filadelfia, e lì mi raccontava le gesta del Grande Torino di Mazzola e dell'Honvéd di Puskás. Quando nel 2012 ho avuto la possibilità di andarci l'ho visto come un segno del destino. Il primo anno arrivammo terzi, con tanto di Europa League: il miglior risultato del club da vent'anni a quella parte. Poi però perdemmo i vari Martinez, Lanzafame e tanti altri pezzi. Quando eravamo ottavi mi dimisi, dopo di me è arrivato Vierchowod che però è durato tre mesi. Rientrai a febbraio e riuscii nel miracolo di salvare la squadra. Preciso che per l'Honvéd di norma gioca per la salvezza: è la squadra con il budget più basso nel campionato ungherese. Il blasone conta se è supportato".

E per il futuro cosa ha in mente? Si è letto di un addio pressoché certo...
"Ho già rassegnato le dimissioni. Mi è stata fatta una proposta economica irrispettosa per il lavoro e i risultati conseguiti, e credo che la squadra farà molta fatica a mantenere questi livelli. I tifosi in questi mi anni mi hanno amato, con la gente che mi chiedeva di rimanere. Ho voluto lasciare nel momento migliore. Temo che succederà come con il Leicester appunto, anche se non sono un profeta. Ho avuto molte offerte stimolanti dall'estero, mentre in Italia non mi cerca nessuno. Qui in Ungheria mi conoscono e mi stimano molto di più, e ho avuto altre proposte, anche se non vorrei affrontare l'Honvéd da avversario, soprattutto per i tifosi. In più mi vogliono in Austria, Slovacchia e nei paesi arabi".

Chiudiamo con la Serie A. Quest'anno lei come l'ha vista?
"Ho un'ammirazione particolare per Sarri, perché l'ho incontrato nelle categorie inferiori, ed ha meritato con risultati e gioco tutte le gratificazioni che riceve. La Juve di Allegri però è imbattibile, sia individualmente che a livello di società. Solo il Milan può farcela a sovvertire le cose".

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