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Palmieri: "Turati che sfrontatezza. De Zerbi valorizza i giovani"

ESCLUSIVA TMW - Palmieri: "Turati che sfrontatezza. De Zerbi valorizza i giovani"TUTTO mercato WEB
martedì 3 dicembre 2019, 15:34Serie A
di Lorenzo Marucci

L'esordio di Stefano Turati, classe 2001, ha acceso le luci sul settore giovanile del Sassuolo, capace spesso di produrre giovani per la prima squadra. Oltre al 'portierino' che ha debuttato alla grande contro la Juve, presto potrebbero emergere altri talenti dal vivaio emiliano. "Parlando di Turati devo dire che ce lo ha segnalato Piotti (l'ex portiere di Milan e Atalanta, ndr) quando giocava nel Renate", dice a TMW Francesco Palmieri, responsabile del settore giovanile del Sassuolo. "Lo abbiamo seguito, preso in prova e poi ha fatto con noi il percorso delle giovanili in Primavera fino ad approdare in prima squadra. La settimana scorsa si è creata una concomitanza giusta che ha posto le condizioni per il suo esordio. Ha giocato bene ma ora piedi per terra, bisogna farlo ancora crescere. Da parte nostra, io per primo, abbiamo creduto nelle sue qualità e nella sua sfrontatezza. Al Sassuolo abbiamo peraltro tre portieri giovani come Turati, Russo e Satalino sui quali crediamo molto. Merito comunque a De Zerbi per aver messo in campo Turati contro la Juve. I giovani ci sono e De Zerbi li tiene in considerazione e valorizza il lavoro del settore giovanile. Basta pensare a Raspadori che ha esordito in A. Ma poi ci sono tra gli altri Piccicini e Ghion nel giro della prima squadra".

Come è organizzato il lavoro del settore giovanile del Sassuolo per formare i giovani?
"Dobbiamo essere bravi a prenderli. C'è un team di lavoro, osservatori di prim'ordine e un gruppo di allenatori che ci aiutano a fare un certo tipo di percorso. Nel tempo ci siamo tolti varie soddisfazioni, grazie al progetto della società a partire dal compianto dottor Squinzi e dall'amministratore delegato Carnevali che mi disse fin dal primo giorno che voleva sviluppare il settore giovanile e con cui abbiamo condiviso i programmi".

C'è un giocatore in particolare che è arrivato in alto a cui è particolarmente legato?
"Dire un nome significherebbe fare un torto a qualcuno. Sono legato a tanti calciatori che sono esplosi ma anche ad altri che hanno ottenuto meno rispetto alle attese e si sono persi nonostante avessero grandi qualità. Il mio motto comunque resta lo stesso: crediamo nei giovani".

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