Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
esclusiva

Ramaccioni: "Montella via? È finito uno stillicidio"

ESCLUSIVA TMW - Ramaccioni: "Montella via? È finito uno stillicidio"TUTTO mercato WEB
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
lunedì 27 novembre 2017, 18:152017
di Gaetano Mocciaro

Fuori Montella, dentro Gattuso. Il Milan riparte da una bandiera. Ai microfoni di Tuttomercatoweb a commentare la notizia uno che ha i colori rossoneri nel sangue: Silvano Ramaccioni, 34 anni al servizio del Milan, 4 dei quali nell'era pre-Berlusconi. Ha visto nascere, crescere e infine morire un ciclo, condividendo gioie (tantissime) e qualche boccone amaro prima come direttore sportivo, poi come team manager: "Per Montella mia sembra sia finito uno stillicidio che durava ormai da troppo tempo. Capisco che più in difficoltà di così non si potesse lavorare. Quest'anno era sempre in discussione e per un allenatore essere messo in questa condizione ti porta anche ad essere meno seguito dai giocatori. Si è passati dalla soddisfazione per quello che stava facendo l'anno scorso a fargli patire le pene dell'inferno quest'anno. Ma penso che un'esperienza così possa anche fargli bene per le esperienze future".

Eppure quest'anno sembravano esserci le convinzioni per lavorare con maggiore tranquillità
"Ciò che è fondamentale sono le motivazioni e le convinzioni. Le motivazioni dovevano essere altissime ma le condizioni non lo erano altrettanto. A livello europeo i giocatori hanno dimostrato di essere bravi, ma sono giovani e si vede che soffrono il campionato dove si trovano avversari più smaliziati, rendendo tutto più difficile. Mancava quella convinzione, quella miscela che rendesse una squadra qualsiasi una squadra che funziona. Questo Milan lo abbiamo visto funzionare raramente e quando è successo abbiamo perso, come nel derby".

Come vede Gattuso al comando?
"Sono convinto che possa fare solo bene, purché rimanga il Rino che conosco con il suo carattere. Se lui riesce a trasmettere alla squadra il 10-15% di quello che era il suo credo, il suo carattere, ha già risolto i problemi. Gattuso ha inoltre avuto nella sua carriera allenatori eccezionali, a livello motivazione e di risultati. E non mi riferisco solo al Milan, ma anche in Nazionale con Marcello Lippi".

Nella sua carriera ha visto alcuni avvicendamenti di panchina. L'esonero di Montella ha qualche analogia con i precedenti?
"È una situazione diversa perché Montella aveva tutto per essere uno da Milan e far bene al Milan. Ha fatto bene quando tutto poteva sembrare precario e quando la precarietà è andata via il precario è diventato lui. Ricordo l'esonero di Terim nel 2001, dopo una sconfitta col Torino dove Inzaghi fallì un calcio di rigore. Ricordo come se fosse ieri che Terim si voltò verso la panchina e chiedeva perché il rigore lo avesse calciato Pippo. Lui si era arrogato il diritto di battere il rigore e questo costò l'esonero del tecnico. Un esonero crudo per un uomo che nonostante l'esperienza dell'anno prima alla Fiorentina non conosceva ancora il calcio italiano. Per il Milan fu un cambio fortunato perché venne chiamato giusto in tempo Carlo Ancelotti, che stava per firmare col Parma. E si costruì un ciclo vincente, l'ultimo ciclo veramente positivo del Milan. Speriamo che capiti lo stesso con Rino".

© Riproduzione riservata