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Raul Riancho: "Semak gran tecnico e Azmoun non ha fatto vedere ancora tutto"

ESCLUSIVA TMW - Raul Riancho: "Semak gran tecnico e Azmoun non ha fatto vedere ancora tutto"
mercoledì 20 ottobre 2021, 11:00Serie A
di Marco Conterio

Raul Riancho ha vissuto una carriera di corsa. E di gavetta. Dalle uomo dello staff nelle categorie minori spagnole al Levante e al Rubin Kazan, fino al ruolo di preparatore atletico della Dinamo Kiev, è stato poi vice di Sergej Rebrov e da lì il secondo di Andrij Shevchenko con l'Ucraina. Il sessantunenne di Ontaneda è andato poi allo Spartak Mosca, prima come vice e poi come primo in carica, dopo l'esonero di Massimo Carrera, dell'importante club russo. Conosce perfettamente le dinamiche del pallone del gigante dell'Est e Tuttomercatoweb.com, con lui, ha analizzato lo Zenit San Pietroburgo che oggi sfida la Juventus in Champions League.

Cosa pensa dello Zenit, della squadra, della sua stagione e soprattutto perché una formazione russa non è ancora riuscita a fare il salto di qualità in Europa?
"La stagione dello Zenit non è di gran livello quest'anno, soprattutto in campionato, come nelle scorse stagioni. E' vero che è primo ma sta facendo tanta più fatica che in passato. E poi negli ultimi anni le squadre russe in Europa non riescono ad andare avanti perché, con lo stop di dicembre, gennaio e febbraio, l'intensità manca in mesi decisivi. E c'è anche un altro fattore: i giocatori stranieri presi in questa ultima fase per lo più non sono stati decisivi, con difficoltà di adattamento".
A che livello è il tecnico Semak?
"Un grande allenatore, molto attento alla formazione, ai dettagli, in costante crescita. Già come giocatore era un esempio di professionalità per tutti i giovani. Credo che il livello generale dei tecnici russi sia aumentato, sono cresciuti, si sono aggiornati e questo aumenta considerevolmente il loro valore".
Prima parlava di difficoltà di adattamento alla lega. Però per il campionato, a differenza di quanto accade in Europa, il numero di stranieri è davvero limitato.
"Il numero di stranieri in rosa o schierabili non deve condizionare il livello della competizione. In verità dico che non è il numero che condiziona il livello ma la qualità di chi arriva in Russia".
Tra chi spicca c'è Azmoun, stella dello Zenit, forse oggi a sorpresa in panchina.
"E' un grande giocatore, e non ha ancora mostrato tutto il suo potenziale. Ha un gran colpo di testa, verticalità, sa anticipare la giocata, sa prendere le decisioni giuste. Credo che il suo salto in una grande competizione europea sia già in ritardo".
Da ex tecnico dello Spartak, conosce bene l'avversaria in Europa League del Napoli e anche la Lazio affronta una russa, la Lokomotiv.
"Sulla Lokomotiv dico che sta affrontando una stagione irregolare, è un'incognita, il nuovo allenatore ha molto lavoro da fare. Lo Spartak mi sembra essersi abituato e ambientato a idee e spunti di Rui Victoria, è in una fase certamente ascendente".

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