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esclusiva

Salah da urlo, parla chi l'ha lanciato: "Meglio di Messi e CR7"

ESCLUSIVA TMW - Salah da urlo, parla chi l'ha lanciato: "Meglio di Messi e CR7"
© foto di Imago/Image Sport
mercoledì 25 aprile 2018, 12:302018
di Giacomo Iacobellis

Mohamed Salah is on fire. Con 43 gol e 15 assist in 47 presenze l'esterno egiziano sta battendo infatti record su record. E, dopo aver trascinato il suo Liverpool alla vittoria per 5-2 contro la Roma nell'andata della semifinale di Champions League di ieri sera, il classe '92 non può che pensare in grande. Tra una finale di Kiev adesso più vicina, il Mondiale in Russia e un sogno chiamato Pallone d'Oro. Questa, d'altronde, è senza dubbio la stagione della sua consacrazione dopo un processo di crescita costante, non privo di difficoltà, tra Basilea, Chelsea, Fiorentina e Roma. Ma la favola calcistica del Faraone di Anfield inizia nella sua terra natia, nel lontano 2008, tra le fila dell'El Mokawloon El Arab (anche detto Arab Contractors SC o Al-Mokawloon Al-Arab). TuttoMercatoWeb.com ha raggiunto in esclusiva proprio l'allenatore di quella squadra, l'uomo che "scoprì" Salah nel settore giovanile del club di Nasr City (Il Cairo) per poi dargli fiducia anche tra i grandi: Mohamed Radwan.

Radwan, un'altra notte magica targata Mohamed Salah. La sorprendono i suoi numeri?
"Nient'affatto. Salah è un campione eccezionale, unico nel calcio di oggi. E la partita contro la Roma ne è stata l'ennesima dimostrazione".

Fu proprio lei a "scoprirlo" tra i tanti giovani dell'El Mokawloon El Arab. Cosa la colpì di lui?
"Lo scoprii quando giocava nel nostro settore giovanile, aveva poco meno di 16 anni. Fui impressionato prima di tutto dalla sua incredibile velocità, poi anche dalle sue indubbie qualità tecniche. Ma c'è un aspetto che mi fece capire subito di aver trovato un potenziale top player".

Quale?
"La sua smisurata fiducia in sé stesso, Salah è sempre stato più che consapevole del suo innato talento. Oltre a questo, era ed è tuttora uno con la testa sulle spalle. Proprio così è riuscito a bruciare le tappe sia nei suoi club che in Nazionale, è sempre stato un professionista esemplare dentro e fuori dal campo".

Si aspettava dunque che quel giovane che allora si affacciava per la prima volta al calcio professionistico prima o poi sarebbe arrivato ad alti livelli?
"Sì, non si accontentava mai e in testa aveva solo un obiettivo: diventare un grande calciatore. Momo è venuto dal niente e ha fatto tanti sacrifici, si merita tutto questo e oggi è sicuramente all'altezza delle più forti squadre del mondo".

E il suo esordio tra i professionisti come fu?
"Storico. Salah iniziò a giocare progressivamente con la prima squadra da maggio 2010, ma il suo esordio tra i professionisti fu ancora prima: nel 2008, quando aveva solamente 15 anni e 8 mesi e io ero l'allenatore. Non mi sono mai pentito di avergli dato fiducia quel giorno, ricordo con orgoglio che Salah fu il più giovane calciatore a debuttare nella massima serie egiziana. E che, una volta che tornai alla guida dell'El Mokawloon El Arab nel 2010-2011, mi ripagò a suon di gol e assist".

Ad aprirgli le porte del calcio europeo fu poi il Basilea, che ne restò stregato nell'amichevole organizzata contro l'Egitto Under 23 nel marzo 2012.
"Il primo passo di una lunga e importante carriera. Penso che tra Svizzera, Inghilterra e Italia Salah in questi anni sia cresciuto tantissimo ed abbia raggiunto ormai mostri sacri come Cristiano Ronaldo e Messi. Forse ora li ha addirittura superati".

Se continua così, può sperare nel Pallone d'Oro?
"Sì, Salah può assolutamente vincerlo. Ma sarà importante prima vincere la Champions col Liverpool e fare un buon Mondiale con l'Egitto. Salah è un'icona del nostro Paese, facciamo tutti il tifo per lui".

Chiosa invece sul suo futuro, mr Radwan. Quando la rivedremo in panchina?
"Ancora non lo so. Dopo tre esperienze sulla panchina dell'Arab Contractors sto aspettando una nuova chiamata. Ho ricevuto delle offerte e sono fiducioso".

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