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esclusiva

Sarugia: "Inter, poche idee e confuse. Problema Gasp"

ESCLUSIVA TMW - Sarugia: "Inter, poche idee e confuse. Problema Gasp"
© foto di ALBERTO LINGRIA
sabato 13 agosto 2011, 12:002011
di Elena Rossin
Danilo Sarugia, la sua frase più famosa è "Il calcio è una materia già difficile per me. Figuriamoci per voi!"

Abbiamo intervistato in esclusiva Danilo Sarugia, giornalista e opinionista della trasmissione "Diretta Stadio" in onda sull'emittente 7 Gold. Con lui, memoria storica dell'Inter che negli anni ottanta è stato capo dell'ufficio stampa della società nerazzurra, abbiamo parlato di Gasperini e del mercato dell'Inter. Il nuovo allenatore è un grosso problema e ha avuto un impatto non felice con lo spogliatoio. Nella prima uscita ufficiale che contava, la Supercoppa, ha gestito discutibilmente i giocatori da mandare in campo. La motivazione delle cessioni di Eto'o e Sneijder è far cassa. Kucka, Lavezzi e Tevez sono dei buoni innesti, se arriveranno, ma non all'altezza di chi potrebbe andar via. Milito, Lavezzi e Tevez sembra essere l'idea di Gasperini per l'attacco.

Gasperini è già un problema?
"Sì, è un grosso problema. Mi sembra di capire che il quadro della strategia di mercato dell'Inter, proprio in conseguenza della scelta del nuovo allenatore, sia al momento della serie: "Poche idee, ma confuse". Ennio Flaiano a proposito di chi sta nella stanza dei bottoni in corso Vittorio Emanuele a Milano direbbe: "Sono uomini che possono fare progetti solo per il passato". I problemi dell'Inter sono cominciati proprio con la scelta dell'allenatore, dopo il tradimento del signor Leonardo. Sul personaggio Leonardo aveva perfettamente ragione Gattuso, ma questo è un altro discorso. Moratti, come si sa, ha scelto Gasperini - permettetemi di sottolineare che è l'allenatore numero sedici in sedici anni di presidenza di Massimo Moratti -, che è stata la quarta/quinta scelta dopo i rifiuti incassati dai vari Bielsa, Capello, Mihajlovic, Hiddink, Ancelotti e l'impossibilità di prendere Villas Boas, a causa della clausola rescissoria ammontante a 15 milioni. Gasperini a cinquantaquattro anni ha nel suo palmares il successo nel Torneo di Viareggio con la Primavera della Juventus, poi ha allenato il Crotone e il Genoa con risultati abbastanza altalenanti. Il mio giudizio è magri anche abbastanza severo, ma mi pare di aver capito che in questi quaranta giorni di lavoro in nerazzurro Gasperini sia sostanzialmente inadeguato al ruolo di allenatore dell'Inter. Certi episodi tecnici e ambientali sembrano confermare questa mia sensazione. Concludo il mio pensiero su Gasperini rilevando che ha gestito in maniera abbastanza improbabile il derby di Supercoppa a Pechino, inevitabilmente perso per altro. Lui continua con teorie tattiche abbastanza discutibili, è un fissato, come sappiamo tutti, della difesa a tre. Se in difesa si ha un Franco Baresi, un Vierchowod e un Bergomi si può giocare dietro anche a tre, in caso contrario se si ha Samuel, reduce da un lungo stop a causa di un ginocchio rotto, Ranocchia e Chivu, che non sono due fulmini di guerra, forse bisognerebbe ragionare sul proprio modulo. Sempre a proposito della Supercoppa ha mandato in campo Obi e non Pazzini. I rapporti con lo spogliatoio di Gasperini, secondo i miei informatori, non è stato, diciamo così, dei più felici. Sappiamo tutti dei problemi che ha avuto con Eto'o e Sneijder".

A proposito di Eto'o e Sneijder il primo si è praticamente accasato con i russi dell'Anzhi e il secondo è corteggiato da molte squadre europee. L'Inter si sta sgretolando?
"Le motivazioni per le quali Eto'o e Sneijder potrebbero andare via, in quanto non sono stati ancora ufficialmente ceduti, sono fare cassa. Moratti in sedici anni di gestione ha investito miliardi per l'Inter e per undici anni non ha vinto niente, per cui adesso è costretto dal fair play finanziario, voluto da Platini, a chiudere, almeno parzialmente, i cordoni della borsa. Eto'o in questo momento è forse il più grande attaccante del mondo, Sneijder è un giocatore di grandissimo livello. Entrambi hanno vinto in due stagioni all'Inter sei trofei ciascuno, certo sarebbero delle gravissime perdite, ma io francamente mi rendo conto che Moratti nel caso specifico non può continuare a spendere e spandere tutta la vita per l'Inter. In più potrebbe anche fare l'affare, che già è stato realizzato con Eto'o. Ricordiamo che Eto'o è stato acquistato in cambio di Ibrahimovic e 50 milioni: un vero affare colossale. Le mie fonti mi dicono che la trattativa sta per chiudersi, non dico nel giro di qualche ora, ma di pochi giorni. 60 milioni netti per Eto'o per tre anni e le società trattano per una cifra tra i 30 e i 35 milioni. Il giocatore andrà a giocare in Dagestan, alzi la mano chi sa in che parte del mondo si trova".

Il fatto che questi campioni vadano via potrebbe frenare l'arrivo di Kucka, Lavezzi, Tevez o di altri che sono nel mirino dell'Inter?
"L'Inter è sempre l'Inter e con pochissime altre squadre, quali Real Madrid, Barcellona, i due Manchester e lo stesso Milan, ha un tale fascino che qualunque giocatore al mondo ci verrebbe. Certo il momento è un po' strano, quasi nevrotico. Sono arrivati Alvarez, il ragazzino che a Moratti ricorda Mario Corso, Castaignos, Casimiro, è chiaro che se ne andasse anche Sneijder verrebbe a mancare una grossa qualità, dal momento che è un giocatore creativo. Se arrivassero Kucka, Lavezzi e Tevez sarebbero sicuramente dei buoni innesti, ma Tevez non vale assolutamente Eto'o e il sostituto di Sneijder al momento non c'è, a meno di non voler riciclare Alvarez che però non ha le stesse caratteristiche ed è un ragazzo che deve ancora maturare. Si continua anche a parlare di Palacio e negli ultimi giorni di Borriello. Mi dicono, ma non ne ho la certezza, che Gasperini vorrebbe giocare con il trio d'attacco argentino: Milito, Lavezzi e Tevez. Ripeto la mia personale opinione è che all'Inter non ci siano le idee chiare. E c'è da aggiungere che l'Inter è anche turbata, usando un eufemismo, dall'infinita polemica con la Juve per gli scudetti e negli ultimi giorni ci sono state le prese di posizione di Agnelli ed Elkann per cui anche l'ambiente potrebbe risentire di questa polemica interminabile".

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