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esclusiva

Simone: "Montella meritava tempo. Era all'altezza del Milan"

ESCLUSIVA TMW - Simone: "Montella meritava tempo. Era all'altezza del Milan"TUTTO mercato WEB
© foto di Giacomo Morini
lunedì 27 novembre 2017, 16:002017
di Gaetano Mocciaro

Ai microfoni di Tuttomercatoweb Marco Simone commenta le novità di casa Milan, con l'esonero di Vincenzo Montella e la promozione dalla Primavera di Rino Gattuso. L'ex rossonero ci parla anche della sua ultima esperienza in Tuinisia.

Marco Simone, si chiude dopo un anno e mezzo l'avventura di Montella al Milan. Quella che doveva essere la stagione del ritorno fra i grandi si è rivelata una vera delusione
"Innanzitutto mi spiace molto per Montella che ritengo un ottimo allenatore. Del resto a Firenze, Roma e Catania ha fatto delle ottime stagioni, dimostrando di sapere il fatto suo. Mi spiace che non siano arrivati i risultati che si aspettavano ma sono dell'avviso che Montella era all'altezza del Milan".

Eppure in questa stagione la squadra ha faticato non poco
"Non viene dato tempo per lavorare. E il tempo avrebbe dato ragione a Montella. Non ci si poteva aspettare di tornare a lottare sin da subito per le prime 3-4 posizioni".

La patata bollente passa a Gattuso
"Sono stra-felice che Rino abbia questa possibilità. Ricordo nel 2013, quando abbiamo fatto il corso a Coverciano assieme, dando peraltro l'esame lo stesso giorno. Lui allenava in Grecia, io in Francia così abbiamo avuto l'opportunità di dare l'esame qualche giorno prima degli altri. Per cui oltre ad averlo conosciuto come calciatore conosco la passione che ci mette nel fare l'allenatore. È una persona che si aggiorna continuamente, è giovane ma con sufficiente esperienza nella gestione di situazioni difficili. Gli ho mandato un messaggio per complimentarmi e e dirgli che questa è una buona opportunità per poter lavorare nelle condizioni migliori".

Non c'è il rischio di vedere un'altra bandiera "bruciata"? Il passato recente insegna: Leonardo, Seedorf, Inzaghi...
"Non sono d'accordo. Tutti gli allenatori vanno in pasto ai club o ai tifosi. Il lavoro dell'allenatore è cambiato, la facilità di cambiare panchina a causa di risultati oggi è diventata molto più abituale. Una volta l'allenatore rimaneva molto più tempo su una panchina, oggi si cambia con facilità quindi anche gli allenatori più esperti pagano. Basti pensare a Carlo Ancelotti, esonerato dal Bayern dopo che l'anno prima aveva vinto il campionato. Il successo di Rino dev'essere data da una concomitanza di fattori, in primis il lavoro e poi una serie di cose fortunate. Personalmente preferisco pensare a quanto di positivo possa dare a questa squadra una bandiera del Milan che porterà freschezza ed entusiasmo. Avere un allenatore con grande esperienza non è sinonimo di certezza. Guardiola stesso, al primo anno al Manchester City e nonostante i tanti soldi spesi non ha fatto bene. Lo stesso Mourinho ha avuto momenti difficili".

Non tutte le colpe possono essere state di Montella. La campagna acquisti, ad esempio, è sembrata confusionaria
"Più che confusionaria ho avuto la sensazione che questa proprietà volesse fare qualcosa di diverso. Sono arrivati ottimi giocatori che però non sono ancora a quel livello che tutti si aspettano, che rispondano alla storia del club. Tutti i giocatori arrivati al Milan sono ottimi ma hanno bisogno di tempo, perché fra quelli arrivati non c'è il Messi o il Cristiano Ronaldo che ti fa vincere nell'immediato. Ripeto: serve tempo, che non è stato dato a Montella".

Venendo a Lei, è reduce dall'esperienza in Tunisia, al Club Africain. Perché è finita?
"Sono uscite in queste settimane tante cose non vere. In verità ho rescisso il mio contratto da due-tre giorni perché pur trovandomi in un grande club con un tifo pazzesco ci sono stati dei grossi guai finanziari. Da quando sono qua non siamo mai stati pagati, mi sono ritrovato a lavorare senza stipendio e con un gruppo di lavoro di giocatori che non percepivano nulla da 5 mesi. E non è facile gestire un gruppo in una situazione del genere, non fai più l'allenatore ma lo psicologo. Ho gestito situazioni che non si insegnano a Coverciano, giocatori che non potevano presentarsi all'allenamento perché non avevano i soldi per la benzina. Ma è un'esperienza che non rinnego, estremamente diversa rispetto all'Europa per abitudini, religione, tempi da rispettare per il loro credo. Mi spiace dal punto di vista sportivo".

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