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esclusiva

Sordo: "Caso Ventura, vi stupite? Non esiste riconoscenza"

ESCLUSIVA TMW - Sordo: "Caso Ventura, vi stupite? Non esiste riconoscenza"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 3 marzo 2016, 15:032016
di Marco Conterio

Gianluca Sordo non si stupisce. "Non hanno mandato un messaggio di buona guarigione a me dopo che sono andato in coma per quel fattaccio del 2005, non mi lascia certo a bocca aperta se non c'è riconoscenza per Ventura al Torino". L'ex centrocampista carrarino fu coinvolto in una rissa all'interno di un locale notturno, a Marina di Massa, venendo colpito al capo e finendo in coma. Si è poi ristabilito ma il mondo del calcio non l'ha più considerato. Un pallone che, nel suo passato, ha avuto soprattutto un colore: quello granata. Quello che oggi fischia e critica Giampiero Ventura, tecnico che sembra alla fine di un ciclo. "Era partito bene, sembrava potesse fare grandi cose ma è in calo netto e vistoso -dice Sordo a Tuttomercatoweb.com-. Ciclo finito? Penso di sì, tutti i cicli finiscono. E' un dato di fatto, anche i grandi allenatori, nelle grandi piazze, dopo un po' faticano a dare stimoli. Forse non riesce a dare continuità di risultati e credo che dovrà cambiare piazza anche lui. Non è una storia infinita, la sua con il Torino: ha dato tanto, ha fatto il massimo e credo lo abbia già fatto".
Eppure piovono critiche.


"La riconoscenza nel calcio non esiste: ha fatto un ciclo più che buono, erano anni che il Torino non giocava campionati così di livello e continuativamente. Ma nel calcio è così... Appena c'è qualche campionato diverso, il primo a pagare è sempre l'allenatore e le critiche piovono a più non posso. Per quel che ho seguito il Torino, dico che o gli fanno un'altra rosa o cosa può fare di diverso? Non credo che Cairo voglia rivoluzionare e spendere. Fa prima a cambiare tecnico per ridare nuovi stimoli ai giocatori".
Lei come sta oggi?
"Dopo quel brutto evento del 2005, dopo che sono stato in coma, dopo la terapia intensiva, nè Torino, nè Milan nè altre, hanno avuto la bontà di mandarmi un telegramma per dirmi buona guarigione. Per me il calcio è quello: l'ultima immagine che ho di questo ambiente è quella. Mi guardo le partite di pallone perché mi piace, ma se parlate di presidenti, dirigenti e allenatori faccio fatica. Non volevo contratti da dirigente, solo auguri di buona guarigione da qualcuno che ha fatto parte della mia vita. Soprattutto col Torino, ma la vita è questa... Come dicevo, in questo mondo non c'è riconoscenza".

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