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esclusiva

Stojkovic: "Milinkovic a 150 milioni? Io varrei di più"

ESCLUSIVA TMW - Stojkovic: "Milinkovic a 150 milioni? Io varrei di più"
domenica 17 giugno 2018, 11:002018
di Gaetano Mocciaro

Secondo Mondiale per la Serbia, squadra a cui non è mai mancato il talento ma che a livello di gruppo ha spesso faticato. In esclusiva per Tuttomercatoweb è intervenuto uno dei più grandi calciatori serbi della storia, fra i protagonisti della nazionale della Jugoslavia: Dragan Stojkovic. Oggi allenatore, l'ex fuoriclasse dello Stella Rossa ci parla della Nazionale di Mladen Kristajic e del suo passato di calciatore:

Dragan Stojkovic, la Serbia è attesa al riscatto dopo il deludente Mondiale del 2010
"La qualificazione ai Mondiali è già un grande risultato. Speriamo nel passaggio del turno ma non sarà facile, ce la giocheremo con Costarica e Svizzera. Non abbiamo stelle, ma una squadra compatta. Sono stato col gruppo e ho notato un'atmosfera positiva sin dal primo giorno. Tutti sono amici, non c'è gelosia. Un buon segno".

In Italia tiene banco la questione Milinkovic-Savic: Lotito chiede 150 milioni per il suo cartellino
"In questo momento storico girano molti soldi, chi paga è responsabile di ciò che fa. Lotito fa bene a chiedere questa cifra perché è il mercato che lo permette. Ma a parte Milinkovic-Savic ci sono altri serbi che hanno dei valori di mercato enormi. Certo, Sergej ha talento, è ancora molto giovane ed è il nostro futuro. Può fare ancora meglio".

Quanto costerebbe allora Dragan Stojkovic, se giocasse al giorno d'oggi?
"Un miliardo! (ride, ndr). Scherzi a parte è difficile parlare di queste cose, perché adesso i soldi girano e i valori di mercato sono proporzionati alle disponibilità. Dobbiamo accettare questa situazione. Un altro discorso è il valore reale di questi giocatori. Tornando a Milinkovic-Savic spero che possa consacrarsi come feci io a Italia '90: ricordo la mia doppietta alla Spagna, una impresa che ci diede una grande gioia. Spero che anche lui possa regalarci le stesse gioie".

Lei è stato uno dei più grandi calciatori europei dell'epoca. Ha giocato in Italia in una fase particolare della sua carriera. Ha rimpianti per non essere approdato prima in Serie A?
"Non ho rimpianti ma effettivamente potevo trasferirmi prima in Serie A: avevo ricevuto offerte da Juventus e Milan, oltre che da Barcellona e Real Madrid. Ma alla fine la spuntò il Marsiglia che era una squadra fortissima che era stata costruita per vincere la Coppa dei Campioni. Pensi che Bernard Tapie arrivò a Belgrado col suo aereo privato e mi fece firmare il contratto".

La Coppa dei Campioni la vince ironia del destino il suo Stella Rossa, proprio l'anno dopo la sua partenza, e in finale contro il Marsiglia
"Sì, è vero. Ma ci siamo riscattati due anni dopo vincendo la finale contro il Milan".

Cosa ci faceva un campione come Dragan Stojkovic al Verona, all'epoca neopromosso e in lotta per non retrocedere?
"Ero reduce da un infortunio al ginocchio, per cui fui mandato in prestito per una stagione. È stata comunque un'esperienza che mi ha arricchito".

Nel 1990 con la Jugoslavia potevate vincere il Mondiale all'ultimo "concerto" insieme, prima della dissoluzione del Paese
"I problemi politici erano già cominciati da tanto. Sapevamo che sarebbe stato l'ultimo Mondiale della Jugoslavia, però come gruppo non c'era mai stato alcun problema tra di noi, eravamo tutti amici, si scherzava, non c'era tensione. Purtroppo il nostro sogno è terminato per sola sfortuna: ai quarti di finale contro l'Argentina ai calci di rigore in una partita dove meritavamo noi di passare il turno. Purtroppo abbiamo fallito l'occasione e poco dopo sarebbe successo lo stesso all'Italia".

Leggende narrano che il rigore fallito da Hadzibegic che costò l'eliminazione di quella Jugoslavia è stata l'ultima goccia che ha sancito la fine della Nazione
"Non credo che vincendo il Mondiale le cose sarebbero cambiate. Si è parlato anche di questo ma la realtà è che la politica avrebbe fatto il suo corso indipendentemente dal calcio".

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