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Theo al Milan, l'ex allenatore: "Acquisto top, ma va regolato"

ESCLUSIVA TMW - Theo al Milan, l'ex allenatore: "Acquisto top, ma va regolato"
© foto di J.M.Colomo
sabato 6 luglio 2019, 13:45Serie A
di Giacomo Iacobellis

È il giorno di Theo Hernandez al Milan. Il laterale francese classe 1997, dopo aver superato le visite mediche e firmato il suo nuovo contratto, lascia ufficialmente il Real Madrid per vestire la maglia rossonera. Un acquisto che Paolo Maldini ha voluto a tutti i costi, un profilo perfetto per la filosofia del nuovo 'Diavolo': giovane, talentoso e dai costi non proibitivi (operazione da circa 20 milioni di euro). TuttoMercatoWeb.com ha avuto il piacere di farsene raccontare pregi e difetti dal suo ex allenatore ai tempi dell'Atletico Madrid, Roberto Fresnedoso, con una particolare attenzione anche al quinto Europeo Under 21 vinto domenica scorsa dalla Rojita.

Fresnedoso, nella cantera dell'Atletico Madrid ha allenato entrambi i fratelli Hernandez. Che ricordo ha di Theo in particolare?
"Sì, tra i due fratelli Hernandez ho lavorato maggiormente con Lucas, ma c'è stato modo di allenare più volte anche Theo. Il secondo, più piccolo di un anno, ha sempre vissuto d'altronde un po' all'ombra del primo, pur essendo fin da ragazzino un esterno molto promettente. Hernandez jr ha iniziato a giocare nelle giovanili del Rayo Majadahonda, poi nel 2007 è arrivato all'Atleti e ha fatto proprio lì tutto il suo percorso fino ai professionisti".

Quali sono le sue principali caratteristiche?
"Theo ha un grande talento e una velocità impressionante, assicura una spinta costante sulla fascia ed è sempre pericoloso in fase di attacco. Può essere senza alcun dubbio un acquisto importante per la corsia laterale del Milan e di qualsiasi altra squadra. Viene da due campionati convincenti nella Liga tra Alavés e Real Sociedad, quindi ha già tanta esperienza nonostante i suoi 21 anni. Insieme alla fiducia del Real Madrid, che la scorsa estate ci aveva puntato forte versando la sua clausola risolutiva con l'Atletico, mi sembrano tutte delle garanzie piuttosto chiare sul suo potenziale rendimento".

Il talento c'è, ma spesso in questi anni si è parlato di lui più fuori che dentro al campo.
"Per questo spetterà proprio al Milan far fare a Theo l'ultimo salto a livello di maturazione. È un ragazzo ancora giovanissimo, è vero che ha vissuto delle fasi un po' critiche durante la sua vita, ma ora deve concentrarsi solamente sulla sua carriera. Penso che il calcio italiano e una società con tanto blasone come il Milan possano rappresentare per lui il posto giusto in cui trovare fiducia, equilibrio e soprattutto consacrarsi come professionista".

Chiosa inevitabile sul trionfo della Rojita nell'Europeo Under 21. Un altro titolo, tante altre giovani promesse in rampa di lancio... Qual è il segreto della cantera spagnola secondo lei?
"Prima di tutto direi la metodologia del lavoro che qui in Spagna impostiamo fin dalla scuola calcio. Lavoriamo tantissimo sul concetto di 'fútbol de posición' e sulla qualità di ogni singolo calciatore. Cerchiamo e formiamo non a caso specialmente giocatori di questo tipo, giocatori di talento che sappiano dare del tu al pallone interpretando i valori e la filosofia del nostro calcio. Quest'anno si parla tanto di Dani Ceballos e Fabián Ruiz, ma la qualità in Spagna è destinata a rinnovarsi ogni anno".

Lo dice chi di calcio giovanile se ne intende non poco.
"Beh, ho allenato sette anni nella cantera dell'Atletico Madrid. Ho guidato tutte le squadre dei colchoneros, tutte tranne quella del 'Cholo' Simeone ovviamente. Nell'ultimo anno e mezzo ho lavorato invece come ds della scuola calcio spagnola del Guangzhou Evergrande, un'esperienza molto interessante e formativa che mi ha fatto appassionare ancora di più al calcio concepito nella sua genuinità, quello dei bambini e dei ragazzi".

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