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esclusiva

Torresi: "Io da Coverciano al Paraguay, terra piena di talenti"

ESCLUSIVA TMW - Torresi: "Io da Coverciano al Paraguay, terra piena di talenti"
venerdì 15 maggio 2015, 13:002015
di Raimondo De Magistris

Riccardo Torresi vive ormai da qualche anno in Paraguay e in Sud America sta costruendo le sue fortune da allenatore. Diploma da allenatore a Coverciano prima di volare dall'altra parte del mondo. E non solo per lavoro.

Come mai questa scelta?
"Sono andato in Paraguay per la prima volta nel 2006. Da pochi anni era finita l'avventura sulla panchina della loro nazionale di Cesare Maldini e già allora gli italiani erano molto ben visti. Conobbi qualche giovane calciatore ora famoso, tipo Edgar Barreto, ma poi qualche anno dopo sono tornato per altri motivi".

Cioè?
"Mia moglie. Ha studiato in Italia, a Perugia, ma è paraguaiana. All'epoca studiavo anche Relazioni Internazionali e decisi di seguirla".

Dalla vita privata al calcio. Come ti stai trovando?
"Bene perché si tratta di un paese con tanti giovani molto forti ma poca organizzazione se paragonata a quella europea. Su un campo qualsiasi puoi scovare il talento del futuro. Affascinante".

Da qualche giorno un'avventura anche alla guida di una prima squadra.
"Si, nell'Olimpia de Itá. Ne abbiamo già vinte due, tra cui una 8-0. Squadra ambiziosa, siamo in terza serie e vogliamo ottenere la promozione. Poi punteremo alla massima divisione".

Che società c'è alle tue spalle?
"Molto ben strutturata. Ci troviamo a 35 km da Asunción e lo stadio è un gioiellino. Merita altri palcoscenici".

Quali sono i due giovani talenti più forti a tua disposizione?
"Faccio due nomi, il primo è Juan Villamayor, classe '94. Il secondo è il centrocampista Carlos Armoa, giocatore di grandissima tecnica che io faccio giocare da trequartista".

Allarghiamo il raggio d'azione, anche perché poco fa in Paraguay c'è stato il Sudamericano Under-17.
"Il Paraguay s'è riuscito a qualificare per il Mondiale di categoria, anche se poteva fare meglio".

In Italia il nome caldo è quello di Sergio Diaz. Piace molto alla Roma.
"E' un classe '98 in costante crescita. Ha una forte personalità, calcia col destro ma è bravo anche col sinistro. Un attaccante esplosivo negli ultimi 30 metri che per tipologia ricorda il Kun Aguero".

Che consiglio daresti al giocatore?
"Di andare in Europa, magari alla Roma, e fare almeno un anno di settore giovanile a Trigoria. Con la giusta disciplina e la giusta organizzazione può crescere davvero tanto. Il talento c'è".

Altro giovane talento paraguaiano potenzialmente molto forte?
"Dico Blas Riveros, terzino sinistro di 17 anni di grande spinta".

Dando uno sguardo alle altre nazionali. Quali giocatori ti hanno colpito di più?
"Anche in questo caso faccio due nomi. Il primo è quello del centrocampista dell'Uruguay Federico Valverde. E' molto forte, non è un caso che lo segua l'Arsenal. Il secondo è il bomber del Brasile Leandro, che ha vinto la classifica marcatori".

Chiudiamo tornando a parlare di te. Si era vociferato anche di un tuo ingresso nelle nazionali giovanili del Paraguay.
"E' vero, quando ancora allenavo nelle giovanili del Libertad. Dopo il Sudamericano Under-17, però, hanno deciso di rinnovare la fiducia all'attuale staff tecnico almeno fino a fine anno. Poi nel 2016 si vedrà".

E il tuo futuro?
"Per ora penso solo all'Olimpia de Itá. Domenica ci sarà uno scontro decisivo".

© Riproduzione riservata