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Milan, Fassone risponde a Pallotta: "Imprecisioni e stile discutibile"

Milan, Fassone risponde a Pallotta: "Imprecisioni e stile discutibile"TUTTO mercato WEB
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
venerdì 28 luglio 2017, 16:352017
di Gaetano Mocciaro

«Parlando del Milan, non ho idea di cosa stia succedendo. Non ha senso. Non hanno i soldi in primo luogo per comprare la squadra, visto che hanno preso 300 milioni in prestito da persone che conosco a Londra, a un interesse piuttosto alto. Stanno spendendo, o almeno facendo importanti anticipi, per giocatori e pagheranno le conseguenze a un certo punto. Loro dicono che è tutto per qualificarsi alla Champions League, ma non sarà abbastanza. Quando gli stipendi saranno uguali ai ricavi, non so che diavolo succederà. Sono gli unici in Serie A che stanno perdendo la testa! Forse loro hanno un grande piano che un giorno scopriremo, ma il resto delle squadre sono in qualche modo razionali. Se potete spiegarmi il Milan, perché io non lo capisco…». Parole di James Pallotta, presidente della Roma. Che non hanno lasciato indifferenti. A breve è prevista una risposta da parte del Milan.

Ed eccola nelle parole dell'amministratore delegato del Milan, Marco Fassone:

"Sono sbalordito, quando stamattina ho letto queste dichiarazioni. Primo per lo stile: è inusuale, almeno in Italia, che un club attacchi con questa terminologia una consorella. Secondo per le precisioni contenute in queste dichiarazioni. Sentir dire che la proprietà del Milan non ha i soldi per comprare il club quando tutti sappiamo che qualunque operazione di questa entità viene fatta abitualmente così. E poi le cifre totalmente sbagliate: oramai tutti sanno che la parte relativa al fondo a cui fa riferimento Pallotta, cioè il fondo Elliot per finanziare l'acquisizione del club, è di 180 milioni su un valore di 740 milioni. Imprecisioni da una parte e stile dall'altra quantomeno discutibili".

In riferimento alla frase "Stanno spendendo, o almeno facendo importanti anticipi, per i giocatori e pagheranno le conseguenze a un certo punto"
: "Io non so lui a cosa si riferisce. Non so se è una minaccia. Noi abbiamo emesso un bond pari a 50 milioni di euro totalmente destinato al finanziamento della campagna di questa estate. Siamo al momento ampiamente al di sotto del consumo di questo bond. Ci sono dei piani pluriennali peraltro presentati a un consiglio di amministrazione fatto da personaggi di qualità come Paolo Scaroni, Marco Patuano, Roberto Cappelli che dovrebbero essere per qualunque tifoso e qualunque italiano la più totale garanzia. È stato presentato anche alla UEFA nell'ambito di un voluntary agreement. Tutti lo conoscono, è pubblico, lo potrò far vedere se vorrà al presidente Pallotta. Sono minacce, se sono minacce, che francamente respingo al mittente".

In riferimento alla frase "Dicono che è tutto fatto per qualificarsi alla Champions League ma non sarà abbastanza. Quando gli stipendi saranno uguali ai ricavi non so che diavolo succederà"
: "Io non so come lui possa pensare che gli stipendi del Milan un domani possano essere uguali ai ricavi. Tutto il mio piano, il nostro piano prevede che gli stipendi rimangano in una soglia che è tra il 50-60% dei ricavi della società. Quest'anno è così. Noi siamo partiti da una soglia molto bassa perché nella gestione precedente del presidente Berlusconi, del signor Galliani, gli stipendi erano al di sotto di un'asticella ampiamente competitiva. E poi torno al discorso dell'indebitamento: il livello di indebitamento del club, che è di 120 milioni, rispetto al fatturato del club, è straordinariamente migliore percentualmente di quello che ha Roma. La Roma ha la sfortuna, se volete, che essendo quotata in borsa ha un bilancio che è pubblico. Io non mi permetto minimamente di commentarlo, ma chiunque lo può andare a vedere e verificare il livello di indebitamento".

In riferimento alla frase "Sono gli unici in Serie A che stanno perdendo la testa, forse loro hanno un grande piano che un giorno scopriremo, ma il resto delle squadre sono in qualche modo più razionali. Se potete spiegarmi il Milan in questo momento perché io non lo capisco".

"Non mi preoccupa tanto che il presidente non lo capisca, mi preoccupa di più quando accusa qualcuno di perdere la testa. Noi manager cerchiamo di essere razionali e di essere freddi. Non siamo tifosi, ogni investimento che viene fatto da un club come il nostro è calcolato, è basato sul fatto che si pensa di ripianarlo e ripagarlo con i ricavi aggiuntivi che questo investimento farà. Lo pregherei di tenere in conto che i giocatori che abbiamo acquisito finora sono giocatori che vanno ad asset della società, che patrimonializzano la società, che danno un valore alla società. Quando si acquista o si vende una società, il presidente lo sa bene perché fa questo di mestiere, si guardano gli asset che ha in pancia. E nel nostro caso gli asset sono prevalentemente, per non dire quasi del tutto, i giocatori. I giocatori che abbiamo acquisito nella grande maggioranza sono giovani, di grandi prospettive, di grande potenziale che noi pensiamo ci diano risultati sul campo nel breve e risultati economici nel breve periodo".

"Il Milan va avanti. Queste dichiarazioni del presidente mi hanno dato una sveglia, uno scossone. Quando lui vorrà, se vorrà, io sono qui in Italia, lavoro 20 ore al giorno per il Milan. Sono a sua disposizione per confrontarmi sui bilanci miei e della Roma nel modo più trasparente possibile. Se io devo imparare qualcosa sono disponibile ad impararlo ma le critiche fatte in questo modo un po' di fastidio me lo danno".