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Favola Castel di Sangro e Lega Pro: chi è Gravina, leader di opposizione

Favola Castel di Sangro e Lega Pro: chi è Gravina, leader di opposizioneTUTTO mercato WEB
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
lunedì 20 novembre 2017, 15:082017
di Ivan Cardia

A fine 2015 è stato eletto, un po' a sorpresa, presidente della Lega Pro. Da allora, Gabriele Gravina ha dovuto barcamenarsi nelle delicate acque della Serie C, tra società scomparse e campionati a composizione variabile. Non particolarmente vicino al duopolio Tavecchio-Lotito, anche se con il primo i rapporti sembravano migliorati negli ultimi tempi. Ma la sua Lega Pro non è mai stata vicina alla maggioranza: lo ha dichiarato in conferenza stampa lo stesso Carlo Tavecchio, riconoscendogli lo status di avversario più coerente rispetto all'inatteso dietrofront della Lega Nazionale Dilettanti. Il ruolo di oppositore, che d'altra parte già si era ritagliato addosso, lo porta di diritto tra i potenziali candidati al ruolo di presidente della FIGC. Un posto a cui avrebbe potuto già ambire in occasione delle ultime elezioni federali, quando poi l'opposizione decise di schierare Andrea Abodi, costretto a battersi contro i mulini a vento del calcio italiano.

Il nome di Gravina, prima ancora che per le vicende della Lega Pro e del nostro pallone, era legato soprattutto alla favola Castel di Sangro. Nato in Puglia, a Castellaneta, a metà anni Ottanta rileva con Pietro Rezza la società giallorossa, all'epoca militante nei campionati dilettantistici italiani. Inizia un periodo d'oro, con la squadra che arriva addirittura in Serie B: a oggi, coi suoi cinquemila abitanti, Castel di Sangro è ancora il più piccolo comune mai rappresentato in cadetteria. Il miracolo sportivo finisce, la carriera calcistica di Gravina prosegue, specie nel calcio giovanile: guida la delegazione dell'Under 21 ai campionati europei del 2004, 2007 e 2009 oltre che ai giochi olimpici di Atene 2004 e Pechino 2008. Il resto è storia recente: il ruolo di consigliere federale, l'elezione a presidente di Lega Pro, rinnovata nel 2016 con una maggioranza bulgara (55 voti su 58 espressi), segno del grande appoggio nei confronti suoi e del suo programma. Le idee? Ha difeso la Serie C a 60 squadre, ma in una recente intervista ha parlato di una B2 a 40, lasciando intendere che l'attuale sistema non lo convinca. Ha proposto il progetto rating, che per ora non pare decollato. I nodi, oggi sono venuti al pettine. Senza esporsi in maniera scorretta, Gravina e Abete hanno fatto intendere quanto la posizione di Tavecchio forse ormai insostenibile, per la Lega Pro e non solo. Il futuro, che sia una candidatura o meno, è tutto da scrivere.