Finito a chi? Lunga vita a Palacio

Finito? Neanche per sogno. Specie se nel background della tua carriera puoi vantare alcune delle maglie più pesanti del globo, hai ancora fiato per dare forma alla tua qualità e le pressioni della bassa classifica ti fanno il solletico. Tutte caratteristiche che spadroneggiano nel curriculum di Rodrigo Palacio, capace di rimettersi in gioco a 35 anni in una realtà scomoda, anziché prendere decisioni più semplici come quella di svernare in campionati certamente danarosi ma di dubbio o inesistente valore agonistico.
Un’eresia per un ragazzo senza tempo che con la maglia del Boca ha vinto tutto e in ogni genere di condizione, che al Genoa è diventato idolo conquistando l’Italia e che all’Inter ha mantenuto standard di rendimento altissimi per un lustro nonostante le primavere avanzassero.


Adesso Bologna, con un mentore come Donadoni che non ha aspettato molto prima di comprendere come le proprie opportunità di salvezza potessero passare solo attraverso la dedizione alla causa e la capacità di sacrificio del Trenza, e che sta raccogliendo i frutti che solo uno abituato a vincere per DNA può essere in grado di coltivare con la qualità di un campione senza tempo. La data di nascita non conta nulla, quando la voglia di essere protagonista supera ogni ostacolo: a Bologna lo hanno capito subito, e si godono il loro trascinatore nella speranza che le nuove leve siano rapide a prendere appunti…