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FOCUS TMW - Coppa d'Asia al via. Tutto quello che c'è da sapere sul torneo

FOCUS TMW - Coppa d'Asia al via. Tutto quello che c'è da sapere sul torneoTUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
sabato 5 gennaio 2019, 13:15Serie A
di Gaetano Mocciaro

Oggi alle 17 gli Emirati Arabi Uniti ospiteranno la Coppa d'Asia. Caccia all'Australia campione in carica.

Torneo sempre più popolare: da questa edizione il numero delle partecipanti alla fase finale è salito da 16 a 24, emulando quanto fatto dalla UEFA con gli Europei. Apre il torneo il derby del golfo fra Emirati Arabi e Bahrein, con l'atto conclusivo ad Abu Dhabi il 1° febbraio.

LE FAVORITE: Il Giappone, per l'ultimo Mondiale disputato, è giocoforza la squadra considerata più forte. Nonostante alcune assenze eccellenti può vantare un grande collettivo. Molti elementi militano nei migliori campionati europei e la squadra è abituata ormai da anni a reggere la pressione dei grandi eventi.

La Corea del Sud vuole interrompere un tabù che dura da 58 anni. Paradossale per chi è presenza fissa al Mondiale dal 1986. Son guida una squadra che negli anni ha saputo trasformarsi in un collettivo che non è solo corsa. Folta la colonia tedesca e il tecnico, Paulo Bento, ha l'esperienza giusta per far sognare in grande.

L'Iran ha ben figurato negli ultimi Mondiali e quasi non si qualificava sorprendentemente agli ottavi di finale. Dimostrando di non essere più la classica cenerentola di un'importante competizione internazionale. Negli ultimi 20 anni l'apertura ai trasferimenti all'estero ha giovato alla selezione: i persiani possono schierare almeno due giocatori in grado di fare la differenza: l'ala Alireza Jahanbakhsh, capocannoniere dell'Eredivisie 2017-18 con 21 reti e Sardar Azmoun, trequartista in forza al Rubin Kazan.

Emirati Arabi e Australia andrebbero inserite giocoforza in quanto paese ospitante e nazionale campione in carica, ma il livello tecnico non sembra dalla parte di nessuna delle due. Con i primi senza l'elemento più importante: Omar Abdulrahman, infortunato e i secondi che da anni hanno intrapreso la strada della mediocrità, aggravata dall'addio di Tim Cahil e dall'infortunio di Mooy.

LE ESORDIENTI: lo Yemen, il Kyrgyzstan e le Filippine. I medio-orientali hanno visto in verità una parte del paese rappresentata nel 1976, con la selezione dello Yemen del Sud. Dall'unione del Paese avvenuta nel 1990 solo delusioni e una situazione politica che non ha certo aiutato. Ancora più giovane il Kyrgyzstan, indipendente dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica nel 1991. Giocano quasi tutti in patria e l'unico a giocare in un campionato di buon livello è il difensore Valery Kichin, 26 anni, nello Yenisey, squadra siberiana che gioca nel massimo campionato russo. Dalla Russia arriva anche il ct Aleksandr Krestinin che ricopre anche il ruolo di allenatore di una squadra di club, il Dordoi Bishkek. Grande curiosità per le Filippine, che si sono distinte per altri sport (il pugile Manny Pacquiao è uno degli sportivi più noti al mondo). Per la prima volta il Paese si fa valere anche nel calcio e per non fare figuracce nel torneo si è affidato niente meno che a Sven-Goran Eriksson.

UN PO' D'ITALIA Tante le vecchie conoscenze del calcio italiano in panchina: oltre al tecnico svedese già citato ritroviamo come ct dell'Iraq Srecko Katanec, campione d'Italia nel 1991 con la maglia della Sampdoria. E poi Héctor Cúper, che dopo aver collezionato l'ennesimo secondo posto in carriera, perdendo la finale di Coppa d'Africa alla guida dell'Egitto, stavolta ci prova con l'Uzbekistan. E ovviamente gli italiani Alberto Zaccheroni, ct della nazionale di casa, gli Emirati Arabi e Marcello Lippi al comando della Cina.

Un movimento sempre più globale, quello asiatico. Basti pensare che i convocati militano in 5 delle 6 confederazioni mondiali (manca solo l'Oceania, ma solo perché l'Australia ora è sotto l'egida dell'AFC). Tre i giocatori "italiani", due dei quali nordcoreani, ossia l'attaccante del Perugia Han e il centrocampista dell'Arezzo Choe. Il terzo è Ali Adnan, terzino dell'Atalanta e dell'Iraq.

LE STELLE: il giocatore più forte è senza dubbio Son del Tottenham. La vittoria nei Giochi Asiatici con la sua Corea del Sud lo scorso settembre gli ha evitato il servizio di leva. Ora il suo compito è trascinare la sua nazionale a vincere il titolo continentale che manca dal 1960. Un paradosso, se si pensa che le "tigri asiatiche" siano oggettivamente fra le più forti d'Asia, considerando le nove qualificazioni consecutive ai Mondiali.

Sardar Azmoun, il "Messi iraniano", ha un'altra possibilità di farsi notare anche in sede di mercato. 24 anni compiuto il 1° gennaio, il trequartista incanta nel campionato russo dal 2013 con le maglie di Rubin Kazan e Rostov, squadra quest'ultima con la quale ha sfiorato un clamoroso titolo.

Difficile nel Giappone trovare una vera e propria stella in una squadra che fa del collettivo la propria forza: scegliamo Takashi Inui che a 30 anni ha l'ultima occasione per vincere un titolo (nel 2011 non fu convocato da Zaccheroni). Stella dell'Eibar rivelazione lo scorso anno in Liga, dopo il Mondiale si è trasferito al Betis con cui ha pagato una condizione non al top proprio a causa delle fatiche della rassegna iridata. E che nella Coppa d'Asia può ritrovare le motivazioni per riprendere quota.

Per la Cina Wu Lei è il calciatore più forte. 27 anni, bandiera del SIPG col quale ha vinto l'ultimo campionato. Da sei anni consecutivi è il cinese più prolifico e nella Chinese Super League appena conclusa ha segnato 27 reti, più di qualsiasi stella internazionale arrivata a peso d'oro.

I GRANDI ASSENTI Doveva essere l'uomo del torneo: Omar Abdulrahman. Un mito nel medio oriente e con la matutità giusta (27 anni) per potersi misurare nel calcio che conta sfruttando questa vetrina. Il trequartista, calciatore asiatico dell'anno nel 2016, poco dopo il trasferimento dall'Al-Ain all'Al Hilal si è infortunato al ginocchio privando gli Emirati Arabi padroni di casa del suo uomo migliore.

Con l'addio di Tim Cahill alla Nazionale australiana i Kangaroos perdono tantissimo a livello di esperienza e qualità. A ciò si sommano gli infortuni di Aaron Mooy e Daniel Arzani, ossia il presente e il futuro della selezione. Il primo, centrocampista di 28 anni, è la stella dell'Huddersfield, mentre il secondo si è distinto per essere il più giovane partecipante ai Mondiali, è stato già preso dal Manchester City e mandato a fare esperienza al Celtic. Entrambi però guarderanno il torneo dalla tv, fermati da un infortunio.

Del Giappone mancheranno tre giocatori che farebbero le fortune di tutte le nazionali asiatiche: Shinji Kagawa, Keisuke Honda e Shinji Okazaki. Il trequartista del Borussia Dortmund quest'anno non ha praticamente mai visto il campo, anche a causa dei problemi fisici. Due partite appena in Bundesliga e l'ultima volta visto in campo è stata con la squadra B a inizio novembre. Per Okazaki i tempi della cavalcata del Leicester al titolo sono lontani: 13 presenze in Premier League sempre da subentrato e sempre negli ultimi minuti. E zero gol. Dati che hanno inciso sulle scelte di Hajime Moriyasu. Nel caso di Honda, invece, la scelta è del giocatore che ha deciso di abbandonare i "samurai blu" dopo l'ultimo Mondiale.

I GIRONI

Gruppo A (Bahrein, Emirati Arabi, India e Thailandia)

5 gennaio, Emirati Arabi-Bahrein
6 gennaio, Thailandia-India
10 gennaio, Bahrein-Thailandia
10 gennaio, India-Emirati Arabi
14 gennaio, Emirati Arabi-Thailandia
14 gennaio, India-Bahrein

Gruppo B (Australia, Giordania, Palestina e Siria)

6 gennaio, Australia-Giordania
6 gennaio, Siria-Palestina
10 gennaio, Giordania-Siria
11 gennaio, Palestina-Australia
15 gennaio, Australia-Siria
15 gennaio, Palestina-Giordania

Gruppo C (Cina, Corea del Sud, Filippine e Kyrgyzstan)
7 gennaio, Cina-Kyrgyzstan
7 gennaio, Corea del Sud-Filippine
11 gennaio, Filippine-Cina
11 gennaio, Kyrgyzstan-Corea del Sud
16 gennaio, Corea del Sud-Cina
16 gennaio, Kyrgyzstan-Filippine

Gruppo D (Iran, Iraq, Vietnam e Yemen)
7 gennaio, Iran-Yemen
8 gennaio, Iraq-Vietnam
12 gennaio, Vietnam-Iran
12 gennaio, Yemen-Iraq
16 gennaio, Vietnam-Yemen
16 gennaio, Iran-Iraq

Gruppo E (Arabia Saudita, Corea del Nord, Libano e Qatar)
8 gennaio, Arabia Saudita-Corea del Nord
9 gennaio, Qatar-Libano
12 gennaio, Libano-Arabia Saudita
13 gennaio, Corea del Nord-Qatar
17 gennaio, Arabia Saudita-Qatar
17 gennaio, Libano-Corea del Nord

Gruppo F (Giappone, Oman, Turkmenistan e Uzbekistan)
9 gennaio, Giappone-Turkmenistan
9 gennaio, Uzbekistan-Oman
13 gennaio, Oman-Giappone
13 gennaio, Turkmenistan-Uzbekistan
17 gennaio, Oman-Turkmenistan
17 gennaio, Giappone-Uzbekistan

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