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Gervinho: "Roma, volevo restare. L'esonero di Garcia cambiò tutto"

Gervinho: "Roma, volevo restare. L'esonero di Garcia cambiò tutto"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
domenica 1 ottobre 2017, 00:352017
di Alessandra Stefanelli

L'ex Roma Gervinho ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Gazzetta.it.

Come finisce domani?
"Tifo Roma, è ovvio. Una vittoria a Milano sarebbe importantissima, soprattutto prima della sosta. Ma non chiedetemi un pronostico, non sono bravo in questo! Nel Milan gioca il mio amico e connazionale Kessié, al quale auguro di disputare un’ottima stagione e di essere in forma per aiutare la nostra Nazionale a qualificarsi per la Coppa del Mondo, però alla Roma servono i tre punti per non staccarsi da Juventus e Napoli".

Lo Scudetto per i giallorossi è un obiettivo raggiungibile?
"Rispetto a quando c’ero io sono cambiati parecchi calciatori, ma la Roma resta la Roma: c’è sempre il grandissimo desiderio di vincere, spinti da tutto l’ambiente, la città e un pubblico incredibile allo stadio".

Perché decise di andar via?
"C’erano diversi club interessati, che inizialmente non presi in considerazione. Volevo rimanere, poi l’esonero di Garcia cambiò tutto. La società fissò il prezzo del mio cartellino, l’Hebei fu il club che mostrò il maggior interesse".

Sulla scelta di cambiare incise Spalletti?
"No, tutt’altro. Mi disse chiaramente che avrebbe voluto proseguire con me".

Spalletti-Garcia: chi è più bravo?
"Non ho mai fatto mistero del rapporto speciale che da sempre mi lega a Rudi, lui è come un padre per me. Ci siamo conosciuti tanti anni fa e grazie a lui sono diventato un giocatore di alto livello. Su Spalletti, invece, non posso dire molto, perché abbiamo lavorato poco insieme. Ma è sicuramente un ottimo allenatore che a Roma ha fatto benissimo".