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Gravina: "Tante sere ho pensato che non avremmo ripreso. C'era chi voleva fermare il calcio"

Gravina: "Tante sere ho pensato che non avremmo ripreso. C'era chi voleva fermare il calcio"TUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
giovedì 24 dicembre 2020, 12:49Serie A
di Ivan Cardia

Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio, intervistato da Sky Sport 24, ripercorrere i momenti più difficili della pandemia: “C’è stato qualche momento di sconforto, qualche momento di solitudine in alcuni frangenti dove capita di riflettere, pensare e proiettare le conseguenze negative che sarebbero derivate dall’annullamento del campionato, soprattutto quello di Serie A”.

Quante sere è andato a dormire pensando che non si sarebbe giocato?
“Tante, diverse. Questo altalenarsi di idee positive e negative, di speranza, con momenti di depressione quando sapevamo che dovevamo unire l’esigenza della tutela della salute all’idea di giocare a calcio. Questa contraddizione generava delle incrinature che abbiamo comunque saputo ricucire e comunicare nella giusta maniera ai nostri tifosi”.

Ha salvato il calcio italiano?
“Io non ho salvato nulla, ho solo svolto il mio ruolo con coscienza e responsabilità, chiedendo aiuto a tutti coloro che volevano dare un contributo alla tutela dell’interesse del calcio italiano, sapendo che si dovevano mandare diversi rispetto al semplice giocare a calcio. Dovevamo toccare la sensibilità di chi ci seguiva”.

Avete agito con fermezza.
“Abbiamo agito con grande determinazione, in alcuni momenti avevo intuito che si organizzavano correnti di pensiero che miravano a bloccare la bellezza del nostro mondo soltanto perché altre attività erano state bloccate. Senza capire la complessità del mondo del calcio, che va oltre l’aspetto semplicistico del dato economico”.

Qual è la cosa di cui va più orgoglioso?
“La massima soddisfazione l’ho condivisa con i miei collaboratori quando abbiamo visto l’entusiasmo che ha generato la ripresa dei campionato. Credo sia il massimo della soddisfazione che si può provare quando si ricopre un ruolo come il mio”.

Cosa rappresenta la Nazionale?
“Ha dato un valore aggiunto, rappresenta il fiore all’occhiello di questa gestione. Grazie al tecnico Mancini, ai giocatori e a tutto il club Italia”.

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