Hellas, Danzi: "La caviglia migliora, mi alleno a casa. Pazzini e Veloso punti di riferimento"
Qualche problema fisico di troppo e gerarchie complicate da scalare, per via della forte concorrenza. Poi l'operazione alla caviglia e la convalescenza. Non è stata una stagione semplice sin qui per Andrea Danzi, che in un'intervista a Hellas Verona Channel ha raccontato come sta trascorrendo questa quarantena, tra il recupero dall'intervento e la giusta dose di svago. Queste le sue dichiarazioni:
Come sta la caviglia operata a febbraio?
"La caviglia va meglio. Sto recuperando bene, sto facendo degli esercizi a casa".
È stato difficile portare avanti un recupero così lungo?
"È stato più difficile le prime tre settimane, quando avevo la doccia gessata e non potevo muovermi molto. Quel periodo è stato un po' complicato mentalmente, poi quando l'ho tolta è andata sempre meglio, anche perché muovevo di più la caviglia e riuscivo a fare più cose".
Emozioni per la tua prima vera stagione in Serie A?
"Tante. Trovare squadre e giocatori forti, conosciuti in tutto il mondo, anche perché quest'anno il campionato era più competitivo. Tante emozioni, anche per avere la possibilità di allenarmi con gente come Veloso o Pazzini".
Che ricordi hai del tuo esordio a Parma?
"Un bel ricordo. Ricordo la spallata data in area di rigore a Kucka, ogni tanto ci ridiamo io e i miei compagni, così come il mister".
Quanto stai imparando da Juric?
"Sto imparando molto, non solo dal punto di vista del gioco, ma anche mentalmente, perché è uno che ti tiene sempre lì, vuole che non molli mai".
Quali compagni sono diventati per te un punto di riferimento?
"Già dall'anno scorso Pazzini, perché mi stimola, a modo suo. Quest'anno ho trovato Veloso, che è una bravissima persona e fa anche il mio ruolo. È uno che segue moltissimo i giovani".
Cosa provi se ripensi al gol contro il Pescara della scorsa stagione?
"Sono belle sensazioni, anche perché venivo da tre o quattro mesi di panchina e tribuna. Ritrovarmi in campo e segnare è stata una bella emozione".
L'affetto dei tifosi ti fa piacere?
"Certo, fa molto piacere, anche perché ho un punto a favore: sono di Verona, quindi tutti mi vogliono bene".
Hai preso finalmente la patente?
"L'ho presa a dicembre: un po' in ritardo, ma l'ho presa".
Chi ti è stato più vicino in questi mesi difficili?
"La famiglia, perché sono sempre chiuso in casa. Poi anche gli amici, qualche compagno di squadra, mio zio, che mi chiama sempre".