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Hellas Verona, D'Amico: "Non è detto che Kumbulla vada via. Costa più di 25 milioni"

Hellas Verona, D'Amico: "Non è detto che Kumbulla vada via. Costa più di 25 milioni"
© foto di Uff. Stampa Hellas Verona
sabato 23 maggio 2020, 12:45Serie A
di Pierpaolo Matrone

Tony D'Amico, direttore sportivo dell'Hellas Verona, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport, affrontando vari temi, dal mercato alla ripartenza del campionato: "Dopo il Coronavirus tutte le squadre avranno più problemi di budget, a cominciare dalle big europee. Una società come l'Hellas Verona non può permettersi davanti a determinate offerte di pensarci tanto. Ma non ci pensiamo, siamo concentrati sulla macchina organizzativa per farci trovare pronti alla ripartenza. Pensare a finire bene il campionato è quello che conta, poi penseremo al mercato".

Con Kumbulla batterai il record della cessione più onerosa di sempre dell'Hellas Verona (Iturbe alla Roma per 24,5 milioni)?
"E' un ragazzo forte. Pensiamo che costi più di 25 milioni di euro. Ha giocato un campionato strepitoso e ha dimostrato di essere un calciatore attenzionato dai top club europei. Avrà tante richieste, come già oggi accade. Ma è presto per parlare di cifre. Noi facciamo una valutazione esclusivamente tecnica del giocatore. Non è detto che vada via, c'è ancora tanto tempo. Per noi è bello che lui venga dal settore giovanile, questo è merito della gestione Setti, presidente che ha sempre creduto nel settore giovanile".

Juric merita un palcoscenico da big? Cosa siete disposti ad offrirgli?
"Ci sono grandi attenzioni verso il mister, i risultati parlano per lui. Per noi mister Juric è fondamentale nel progetto, per cui ci auguriamo di tenerlo con noi e di portare avanti quanto cominciato l'anno scorso per tanto tempo. Il nostro rapporto è stato molto sincero dal primo giorno e questa è stata la nostra forza. L'allenatore avrà tante opportunità, ma sappiamo di avere buone possibilità per crescere e migliorarci nella struttura per poterci consolidare in Serie A. La sincerità è alla base dei nostri rapporti. Se ci sono i presupposti per andare avanti lo faremo".

Avete già parlato con i calciatori in scadenza?
"No, in questo momento per risolvere una problematica del genere occorreranno delle regole che la Federazione e l'UEFA dovranno imporre. E' impensabile che troviamo noi un accordo con i calciatori, verrà fatta una norma ad hoc. Costituisce un grandissimo problema".

La soluzione del mercato aperto durante il campionato non piace?
"Con il mercato corto si riducono i tempi e le operazioni si faranno lo stesso, quindi credo che questa sia la soluzione migliore, a fine campionato".

Pensate a formule diverse per le operazioni in questo periodo di difficoltà?
"Affronteremo un mercato diverso, fatto di scambi e prestiti. Ogni società avrà delle esigenze diverse e anche in base a queste ci si muoverà, in maniera diversa l'una dall'altra".

Non è più complicato lavorare con gli scambi?
"Noi quest'anno abbiamo tanti giocatori in prestito per esigenze societarie, quindi non credo che ci possa cambiare tanto. E' un mercato globale, ci sono molti giocatori e bisogna avere la bravura e la fortuna di scegliere quelli migliori per il gioco della squadra. Così, però, possiamo immaginare di arrivare a qualche giocatore che fino all'anno scorso per noi era irraggiungibile. Ci sarà un gioco al ribasso, ma può darsi che il valore dimezzato dei cartellini permetta a società come le nostre di raggiungere determinati calciatori. La problematica più vicina ai club è che noi abbiamo già dei contratti in essere e quelli rimangono, mentre i ricavi andranno via. Il prossimo mercato sarà imprevedibile".

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