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Benvenuti in Italia - Top 50 di chi arriva. Lukaku al secondo posto

Benvenuti in Italia - Top 50 di chi arriva. Lukaku al secondo postoTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
giovedì 12 settembre 2019, 18:38Serie A
di Ivan Cardia
2. Romelu Lukaku - Dal Manchester United all'Inter - Titolo definitivo -

"Non pensavo che sarebbe diventato un big", così Geert Emmerechts, il primo tecnico di Romelu Lukaku. Che ce l'ha fatta, eccome. Lo scetticismo è statto un tratto distintivo della carriera del centravanti belga: troppo lento, e poi sfodera record di velocità. Segna poco, e al WBA fa un gol ogni due partite. Troppo pesante, e sfoggia un fisico praticamente perfetto. Tra predestinato e potenziale flop, il crinale è sempre stato sottile, per il classe '93 di Anversa. Il Chelsea lo ha pagato 12 milioni a 18 anni e non ci ha creduto, Roberto Martinez e l'Everton gli hanno cambiato la vita. Poi il grande salto al Manchester United è andato bene ma non benissimo: 27 gol stagionali nella prima stagione all'Old Trafford, 15 nella seconda. Alti e bassi, una crescita che non è sempre stata lineare. Perché Lukaku era più grande, forte, veloce, potente dei suoi avversari già giovanissimo. E di quello in diversi frangenti della sua carriera è sembrato accontentarsi.

L'ha voluto Conte. Quando il tecnico salentino e l'Inter si sono annusati per poi scegliersi, le richieste tecniche sono state ben precise. A livello di nomi, però, quello di Lukaku è stato l'unico punto imprescindibile per l'ex ct. Eppure, la trattativa è stata lunga ed estenuante: c'è stato l'inserimento della Juventus e sono serviti summit internazionali perché i nerazzurri potessero fare quel passo in avanti che serviva, a un soffio dagli 83 milioni che chiedeva lo United sin dal primo minuto. 65 milioni in cinque anni, più 10 di bonus e una piccola percentuale sull'eventuale futura rivendita: tanto è servito, per mettere d'accordo i due club. Per prendersi la Serie A, molto meno: due gol in due partite, l'avvio di Lukaku è stato da incorniciare. Sembra l'uomo giusto al posto giusto. Con le spalle larghe a sufficienza per reggere in alto l'Inter.

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