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I dolori del giovane Rugani e l'Ital-Juve che non c'è più

I dolori del giovane Rugani e l'Ital-Juve che non c'è piùTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
giovedì 26 aprile 2018, 08:302018
di Michele Pavese

Cinque partite per sentirsi ancora parte del progetto-Juve e per rilanciare le ambizioni di una carriera che sembra essere arrivata a un punto morto dopo un folgorante inizio. Daniele Rugani, grazie all'infortunio di Giorgio Chiellini, è pronto a tornare al centro della difesa bianconera in un finale di stagione tutt'altro che semplice da gestire, tra obiettivi da raggiungere, contestazioni dei tifosi e battibecchi all'interno dello spogliatoio.

Al difensore originario di Sesto di Moriano, in realtà, la maglia da titolare non è mancata nelle tre stagioni sin qui trascorse a Torino: 50 presenze in campionato e 63 totali, però, sono poche per un giocatore arrivato con l'etichetta di primo erede del trio che ha dominato la scena anche con la maglia della Nazionale italiana. L'addio di Bonucci sembrava poter lasciare una porta spalancata, ma Massimiliano Allegri si è affidato alla coppia Benatia-Chiellini in quasi tutte le sfide importanti (compresa la semifinale di Coppa Italia), segno che ci sia ancora da lavorare e che la fiducia nei confronti di Rugani non sia massima. Emblematico il cambio effettuato contro il Napoli, quando al posto di Chiellini è entrato Lichtsteiner, con il conseguente scivolamento di Howedes al centro. Una scelta sgradita all'entourage del 24enne, che ora vuole maggiori garanzie dalla società in vista della prossima stagione, quando la Juve abbraccerà l'atalantino Caldara e Rugani potrebbe essere ancora la quarta scelta. La Vecchia Signora, che probabilmente saluterà anche capitan Gigi Buffon, potrebbe così schierare solo due italiani come titolari: una politica che fa a pugni con il passato (quando si parlava, nel bene o nel male, di Ital-Juve) e che spiega meglio di qualsiasi altro contorto ragionamento il lento declino del nostro calcio. Un calcio dove il talento è sacrificato sull'altare del risultato a tutti i costi e dove i giovani fanno sempre più fatica a imporsi ad alti livelli. Certo, ci sono delle eccezioni (Romagnoli su tutti) ma il confronto con il resto dell'Europa è impietoso: Varane, per esempio, ha un solo anno più di Rugani e ha già giocato e vinto da assoluto protagonista tre Champions League. L'ex Empoli ha disputato, in tre anni, appena cinque partite nella massima competizione continentale. E ora riflette sul suo futuro: all'estero sono tanti gli estimatori e il maestro Sarri lo riabbraccerebbe volentieri. Ma vincere la sfida della Juve, imporsi nonostante la concorrenza spietata, avrebbe un sapore davvero particolare.