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Il campionato del Cagliari, centenario dolceamaro. Sforzi costosi e non rispettati

Il campionato del Cagliari, centenario dolceamaro. Sforzi costosi e non rispettatiTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 3 agosto 2020, 15:15Serie A
di Andrea Losapio

Il campionato 2019-20 si è concluso inaspettatamente nel mese di agosto, dopo la chiusura e i lockdown causati dalla pandemia. TMW propone un'analisi delle 20 squadre di Serie A in un anno spezzato in due e una Serie A arrivata al termine quasi inaspettatamente.

CAGLIARI

IL MERCATO DELL'ANNO SCORSO - Per la stagione del centenario il presidente Giulini ha tutt'altro che lesinato sui soldi. Così sono arrivati molti giocatori di altissimo livello, con Nainggolan - pure se in prestito secco - come ciliegina sulla torta (e 3,5 milioni di euro come ingaggio). Poi Rog, Simeone, lo stesso Nandez, investimenti costosi e che hanno avuto un ritorno in campo solamente nel girone di andata. Olsen e Pellegrini sono arrivati in prestito, così come Mattiello, mentre Pereiro è stato strappato a una concorrenza europea a gennaio.

GLI OBIETTIVI - Probabilmente l'intenzione era quella di raggiungere la zona Europa League, anche se i desideri erano inconfessabilmente alti. L'idea era arrivare più in alto possibile e magari cullare sogni europei e, almeno fino a novembre - e alla vittoria a Bergamo contro l'Atalanta - i risultati erano anche in linea.

PRIMA DEL COVID - L'inizio era stato ottimo, nonostante l'infortunio di Pavoletti abbia cambiato le carte in tavola praticamente sin da subito. Maran aveva dato una impronta chiara al gioco, con il 4-3-1-2 che funzionava discretamente. Dopo la vittoria contro l'Atalanta a Bergamo, con il quarto posto che sembrava a disposizione, c'è stata una sequela di risultati decisamente horror, che sono continuati praticamente fino al girone di ritorno, tanto da convincere il presidente Giulini a cambiare la guida tecnica: undici gare di fila senza vittorie, fino all'arrivo di Zenga.

POST PANDEMIA - La fortuna/sfortuna del tecnico, ex Catania, è stata quella di dover fronteggiare una crisi senza precedenti, ma senza mai testare la squadra prima di giugno. Tredici punti in dodici partite, una situazione risollevata dalla vittoria di ieri contro la Juventus, senza però dimenticare sconfitte serie contro la Sampdoria, 3-0, oppure nel possibile scontro diretto con l'Udinese. O il pari contro Lecce e Fiorentina: la marcia è cambiata a giugno nelle vittorie con SPAL e Torino, altrimenti sarebbe stato un problema.

CONCLUSIONI - La stagione ha vissuto sicuramente più bassi che alti, soprattutto per l'idea che aveva Giulini di creare una squadra che potesse insidiare la zona Europa, distante diciotto punti. Il problema era che il Cagliari fosse nella parte bassa del gruppone anche prima dell'arrivo del Coronavirus. La situazione si è sicuramente complicata intorno alla fine dell'andata, quando sono arrivate troppe sconfitte consecutive.

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