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Il campionato del Milan, cambio completo dopo il Coronavirus. Pioli si salva

Il campionato del Milan, cambio completo dopo il Coronavirus. Pioli si salvaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 3 agosto 2020, 19:45Serie A
di Andrea Losapio

Il campionato 2019-20 si è concluso inaspettatamente nel mese di agosto, dopo la chiusura e i lockdown causati dalla pandemia. TMW propone un'analisi delle 20 squadre di Serie A in un anno spezzato in due e una Serie A arrivata al termine quasi inaspettatamente.

MILAN

IL MERCATO DELL'ANNO SCORSO - Parola d'ordine svecchiare, quello che aveva fatto il Milan nel corso della scorsa estate, quando erano arrivati giovani promettenti come Duarte, Leao, Bennacer e Hernandez, più Krunic dall'Empoli e Rebic come pedina di scambio per Andre Silva. È servita una correzione, invecchiando un pelo la rosa con l'arrivo del trentottenne Ibrahimovic e di Simon Kjaer, che all'Atalanta non trovava tanto spazio, più l'approdo di Saelemaekers come aggiunta nel ruolo di esterno destro di centrocampo al posto di Suso.

GLI OBIETTIVI - Fare meglio dell'anno prima, anche se non era semplice. Come punti non ci è andato poi così distante, ma le prime quattro hanno fatto decisamente meglio. Così il Milan si è dovuto accontentare dei preliminari di Europa League, anche perché il Napoli ha vinto la finale di Coppa Italia. Manca però l'avventura continentale in Champions per i rossoneri, nobili ma decaduti nel panorama del calcio internazionale.

PRIMA DEL COVID - Era andata davvero maluccio, sia con Giampaolo - che era stato esonerato dopo una vittoria contro il Genoa - sia con l'arrivo di Pioli, normalizzatore che serviva per riprendere la strada maestra ma che rischiava di perdersi cercando la stella polare. La classifica lo certificava: essere settimi nel gruppone delle medio piccole (con Parma e Verona molto vicine) non poteva essere un motivo di vanto per i rossoneri.

POST PANDEMIA - Ora, è evidente, il mondo si è capovolto. Anche grazie alla presenza di Ibrahimovic, ma forse Pioli ha trovato il modo di infondere più sicurezze alla squadra. Magari San Siro vuoto ha dato certezze a chi poteva avere dei problemi ad affrontare uno stadio di 80 mila persone, giovani con limiti di personalità ma anche chi non aveva ancora dimostrato granché. Paradossalmente con più tranquillità il Milan ha mostrato la propria forza, in attesa di cosa sarà il futuro.

CONCLUSIONI - La cervellotica gestione del caso Rangnick andrebbe inserita in questo paragrafo, ma tutto sarebbe da verificare al prossimo anno di Pioli quando i contorni saranno più chiari. Può il Milan essere cresciuto anche grazie allo stadio vuoto, con meno pressione e, semplicemente, uno scarico di responsabilità? Da vedere, ma la sensazione è che l'operazione simpatia di Gazidis, scaricando Rangnick per un più umile Pioli, sia stata figlia dell'improvvisazione e della speranza di avere visto un nuovo Milan nel post lockdown.

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