La Nations League non conta niente
C'è stato un tempo in cui in molti si domandavano il perché delle amichevoli. Spezzare il campionato per giocare con le rispettive selezioni nazionali sembrava sempre di più un fastidioso intermezzo, soprattutto a settembre e ottobre, quando le differenti leghe devono ancora esporre i potenziali e i giudizi sono ancora di qua da venire. La realtà è che pure la Nations League, neonata competizione a squadra, assomiglia troppo ad amichevoli di lusso per poter assomigliare a un Europeo o un Mondiale, anche solo indistintamente.
"E allora, anche se perdiamo?". La domanda di Roberto Mancini racchiude il pensiero che in molti hanno già espresso più o meno velatamente, con l'unico obiettivo da non fallire che è la qualificazione al prossimo Europeo, dopo avere mancato il Mondiale nello scorso novembre. Perdere significherebbe finire in terza fascia, andando a incontrare due nazionali più forti. Vero è che l'Olanda è uscita contro la Svezia, l'Italia anche, la Germania pure. Quindi, in un mondo ipotetico, il rischio è che il girone sia comunque molto complicato: saranno comunque dodici partite e, anche in caso di vittoria, non arriverebbe il biglietto per Euro2020. Ha ragione Mancini, la Nations League non conta niente. Ma magari vincerne una ogni tanto non farebbe male.