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La Primavera che verrà: Torino, non c'è solo il blasone

 La Primavera che verrà: Torino, non c'è solo il blasoneTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 7 settembre 2018, 15:322018
di Alessio Calfapietra

Quando ci si accosta al vivaio del Torino bisogna usare accortezza e rispetto. Alla pari della prima squadra, infatti, la Primavera ha una bacheca ricolma di trofei, più della stessa Inter rispetto alla quale, a fronte dei nove scudetti vinti a testa, può vantare otto trionfi in Coppe Italia contro sei. Il club più vincente nella storia del calcio giovanile italiano, allo stesso tempo, vede garantito un certo flusso di calciatori in prima squadra. Lo testimoniano Antonio Barreca, recentissima cessione milionaria al Monaco, ed in tono minore Mattia Aramu venduto al Siena.

Il valore aggiunto della Primavera granata è da due anni Federico Coppitelli, autentico mago della panchina che ha lasciato Roma dove De Rossi Sr. è intoccabile. Il tecnico romano, neanche trentacinquenne, riesce a far rendere al massimo i suoi giocatori rendendoli adatti al professionismo. La società, attraverso una sessione di mercato a dir poco frenetica e la consueta applicazione del responsabile Massimo Bava, gli ha predisposto un organico che non dovrebbe mostrare cali di rendimento e qualità. Il Torino, detentore della Tim Cup, ha l'obbligo di mantenere le aspettative.

In porta c'è stato un certo rivolgimento. Prestato Coppola in serie C, la titolarità spetta al dodicesimo Luca Gemello (18) che ha aspettato pazientemente per un anno il suo momento. A lui si affiancheranno i 2001 Gaetano Fasolino, neo qcquisto dal Sassuolo, e l'americano Luca Lewis, oppure il coetaneo Luca Trombini se uno dei due dovesse spostarsi nella Berretti. La speranza è che tra loro possa uscire l'erede di Andrea Zaccagno, portiere ancora in orbita Torino ed ormai al secondo anno da protagonista in terza serie.

La difesa non potrà contare spesso su Erick Ferigra (19), dato che Mazzarri sembra avere un debole per lo spagnolo di origini ecuadoriane riscattato dalla Fiorentina. Il perno centrale sarà ancora Marco Capone (19), prestato nuovamente dal Crotone e pronto ad indossare la fascia da capitano. Al suo fianco nella linea a tre, esperimento estivo che ha dato buoni frutti, spettano due posti da assegnare fra Simone Ambrogio (18), l'ex Milan Moris Sportelli (18), Simone Potop (18), Riccardo Perazzolo in arrivo dall'Hellas Verona, il maliano Ali Samake (18), terzino sinistro per vocazione ma adattabile al centro, e l'esperto Edoardo Bianchi (19). Patrick Enrici (17) e Francesco Laurenzi (17), già perno della Roma campione d'Italia under 17, sono destinati almeno inizialmente alla Berretti.

Non mancano nemmeno i terzini: a destra confermato Filippo Gilli (18) e promosso l'albanese Rikardo Spaneshi (17), sull'altro lato Riccardo Ricossa (17) direttamente dalla formazione under 17, e lo stesso Samake.

Sulla mediana orfana del fedelissimo D'Alena e di Shady Oukhadda, spazio ancora al francese Michel Adopo (18) ed al mancino Nicolò De Angelis (18): se l ex Roma abbinerà al suo indiscutibile talento una maggiore costanza atletica il futuro diventerà luminoso. Poi tanti volti nuovi: dall'ex atalantino Simone Isacco (18), a Gino Sammartino (18) preso in prestito dal Fossano, passando dal mancino romeno Mihael Onisa (18) ingaggiato temporaneamente dalla Virtus Entella, sino all'italo-croato Emir Murati (18), trequartista di qualità ribattezzato mezz'ala sinistra anche lui proveniente dal Milan. Ad essi vanno aggiunti Stefano Cuoco (17), il giovanissimo Massimo Tesio (16), e soprattutto l'azzurrino Mattia Sandri (17), tre protagonisti dell'ex formazione Allievi.

Molto nutrita la schiera di trequartisti ed ali. Il diciottenne Ben Lhassine Kone è stata una delle sorprese di maggior impatto dello scorso campionato. Ora il centrocampista offensivo esploso nella Vigor Perconti è atteso al definitivo salto di qualità. Alla stregua di Vincenzo Millico, deliziosa seconda punta o attaccante esterno, andato a segno sette volte con i piemontesi.
E' invece tutto da scoprire l'ex Bassano Davide Munari (18), ammirato per pochi minuti nella Primavera, mentre il coetaneo Fabio Gonella ha un credito rilevante con la fortuna, dopo il terribile infortunio che ne ha bloccato l'ascesa al termine di una stagione memorabile con l'under 17.
L'influenza di Coppitelli ha attirato diversi calciatori da Roma, l'ultimo in ordine di tempo è il classe 2000 Luca Petrungaro, mentre Salvatore Buonavoglia (17) arriva da Ascoli dove si è messo in luce nelle categorie inferiori.

Il ruolo di centravanti deve compensare la partenza di Karlo Butic, vice capocannoniere in carica. Per farlo il Torino è ricorso a tre opzioni. La più collaudata è quella di Nicola Rauti (18), attaccante poliedrico che nell'ultimo anno si è specializzato come bomber di coppa. Il Toro ha rischiato di perderlo per via di sirene insistenti dall'Inghilterra. Franck Djoulou (19) è invece la scelta più innovativa, nel senso che l'attaccante ivoriano è stato appena acquistato dall'Udinese per giocare da fuori quota. Se si volesse puntare sul merito toccherebbe invece a Niccolò Moreo (17), in grande spolvero durante la preparazione ed autentico mattatore con l'under 17.
In teoria vi sarebbe anche Vitalie Damascan, ma nei riguardi del moldavo classe '99 vale lo stesso discorso fatto per Ferigra. Mazzarri lo considera parte integrante della prima squadra, pertanto Coppitelli avrà modo di osservarlo solo da lontano.

Il Torino 2018/19 ha quindi le carte in regola per ben figurare nel campionato Primavera. L'ultimo trionfo dista solamente tre anni, ma se i granata vorranno competere con le squadre migliori la sensazione è che manchi ancora qualcosa. A colmare il gap ci penseranno l'abilità dell'allenatore e l'atmosfera del Filadelfia che richiama tempi gloriosi. Ma i protagonisti saranno comunque i calciatori che, al di là della nostalgia sempre ben accetta in questi casi, possiedono la giusta dose di qualità, grinta e determinazione.