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Icardi, la Seleccion può aspettare. Non come Amauri

Icardi, la Seleccion può aspettare. Non come AmauriTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
sabato 28 settembre 2013, 07:452013
di Andrea Losapio

Lionel Messi, Gonzalo Higuain, Ezequiel Lavezzi, Sergio Aguero e Rodrigo Palacio. Un pokerissimo da sogno, un attacco atomico, che il commissario tecnico dell'Argentina Alejandro Sabella ha solo l'imbarazzo di chi mandare in panchina. La nazionale albiceleste, già al Mondiale, ha deciso di non optare per la linea morbida, scegliendo invece i migliori e non quelli che, mediaticamente, stanno avendo un risalto istantaneo e, ma solo forse, temporaneo. Quindi spazio ai mostri sacri, a chi la maglietta dell'Argentina ha già dimostrato di saperla portare senza particolari pressioni. E fuori Mauro Icardi, centravanti dell'Inter, che aspetta ancora il primo gettone con la propria nazionale. Chiaramente finché non giocherà con la Seleccion, Icardi potrà essere pure convocabile da Cesare Prandelli, perché il doppio passaporto permetterebbe, secondo le norme FIFA, di vestire la maglia azzurra. Pare, però, che sia solamente un desiderio lontano dal realizzarsi, e non solo perché Sabella - da cognome - sa perfettamente cosa passa per la mente del numero nove interista.

Sin dai tempi del Barça ha sostenuto di volere giocare solamente con una selezione, quella argentina, ringraziando gli interessamenti di chi avrebbe voluto aspettarlo a braccia aperte. Quindi, nonostante la mancata chiamata, Icardi resta un sogno. E forse è meglio così, poiché dopo Camoranesi - forse l'unico oriundo per cui valesse la pena negli ultimi anni - il precedente si chiama Amauri, che ha inseguito la cittadinanza per molti anni prima di averla, esordire con l'Italia e uscire subito dal giro, dopo esserlo stato per almeno tre stagioni dove non poteva essere convocato.
Ok, per Icardi la storia sarebbe diversa - come lo sarebbe stato per Thiago Alcantara, nato a San Pietro Vernotico - ma la nuova generazione degli attaccanti italiani poco hanno da invidiare, per lo meno in prospettiva, con gli argentini. L'unico appunto da fare a Sabella sarebbe la presenza, nella lista, di José Sosa, meteora a Napoli e capitano del Metalist: il Principito in Italia è rimasto un incompreso, Icardi no. E con tutte le mezzepunte in rosa, ci poteva essere pure la chiamata per il nerazzurro.