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Il closing, la rottura, il rinnovo: Milan-Donnarumma, sembra una fiction

Il closing, la rottura, il rinnovo: Milan-Donnarumma, sembra una fiction
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
martedì 12 dicembre 2017, 17:152017
di Ivan Cardia

Tutto parte il 26 febbraio 2017. Gianluigi Donnarumma compie 18 anni e il rinnovo di contratto col Milan diventa una necessità improrogabile. Il portiere è diventato grande, e chiede uno stipendio da grande. A bussare alla porta dei rossoneri, ovviamente, Mino Raiola, agente dell'estremo difensore stabiese. Le incognite sono due. Anzitutto quella economica: Raiola chiede 5 milioni all'anno, il club sembra pronto ad arrivare a 3,5. L'altra è di natura strutturale: sono i giorni del closing, sia Raiola che Donnarumma vogliono vederci chiaro. Servono garanzie sull'affidabilità del nuovo Milan e sulla competitività della squadra che Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli andranno a creare. Alla porta bussano tutte le big d'Europa: la Juventus si ferma a guardare, Real Madrid e soprattutto Paris Saint-Germain sono pronte ad aprire i cordoni della borsa. La trattativa vive una fase di stallo, si aspetta il closing.

E poi arriva Li Yonghong. Lasciamo da parte la telenovela societaria, la seconda data clou per Donnarumma è il 13 aprile: l'ultima tranche del pagamento arriva sui conti Fininvest, il Milan è a tutti gli effetti di proprietà cinese. Il rinnovo del portiere è una delle priorità assolute del nuovo corso rossonero e lo stesso Fassone assicura: “Ora si fa sul serio. Donnarumma? Ne parleremo a breve". I contatti con l'entourage ripartono serrati: il 24 aprile Raiola è a Milano, ma non per Donnarumma, assicurano i bene informati. Lo standoff continua, c'è tempo fino al 30 giugno per sistemare le cose e nel frattempo emerge una delle carte che alla fine saranno decisive: il fratello Antonio. Gioca all'Asteras Tripolis, ma è cresciuto nelle giovanili del Milan, che pensa di riportarlo a casa per ingraziarsi Gianluigi.

Nel frattempo, il Milan lancia messaggi mediatici forti e sui media inizia a circolare la possibilità che, in caso di mancato rinnovo, Donnarumma viva una stagione in tribuna. Il 27 maggio Raiola torna a parlare della situazione: "Nessuno ha mai detto che Gigio non vuole rinnovare con il Milan. Lui un anno in tribuna? Non credo che i dirigenti del Milan abbiano detto una cosa del genere. Io penso che vogliano solo farci fare la guerra tra me e il Milan". Missione riuscita, si direbbe, perchè ci avviciniamo allo scontro frontale. L'1 giugno le parti si vedono a Montecarlo, con un blitz di Mirabelli a casa Raiola che dovrebbe risolvere le cose, ma come vedremo ottiene solo l'effetto contrario. Sono i giorni degli ultimatum, e il Milan aspetta entro il 13 giugno una risposta definitiva alla ricca offerta messa sul piatto. La data non sarà però decisiva, perché in serata ci sarà un altro incontro, che porterà all'ennesimo rinvio.

Dal 14 giugno Raiola è a Milano e la trattativa va avanti serrata. Nel pomeriggio del 15 inizia a trapelare la rottura: Donnarumma ha comunicato al Milan che non intende rinnovare il proprio contratto. Fassone conferma: "Donnarumma non rinnova, siamo amareggiati". Dietro il rifiuto, l'ombra del Real Madrid, che offre 6 milioni di euro più bonus per la gran rottura. Milan ed entourage sono ai ferri corti, sempre il 15 giugno arriva un tweet, poi cancellato, del cognato di Donnarumma: "Milan società di pagliacci". Peggio di così, è difficile. I tifosi, nel frattempo, iniziano a schierarsi dalla parte del club, con un bacio alla maglia che non fu galeotto e torna alla memoria di San Siro. Emergono gli altarini: l'incontro Raiola-Mirabelli a Montecarlo non è andato bene, sono volate parole grosse e i due sono quasi arrivati alle mani. Le voci di mercato si scatenano: qualsiasi club viene accostato a Donnarumma. Ma la linea societaria è chiara: fino al 30 giugno 2018, data di scadenza del vecchio accordo, il portiere rimarrà rossonero, a prescindere da qualsiasi offerta.

Il 19 giugno Raiola, in una conferenza stampa solo su invito, chiarisce di aver trovato nel nuovo Milan un ambiente ostile: lontani i tempi dei buoni rapporti con Adriano Galliani. Il Milan si guarda attorno, si muove per Mattia Perin e Neto, mentre i tifosi prendono posizione contro Donnarumma con un comunicato durissimo. L'unico a lanciare messaggi distensivi, di fatto, è Marco Fassone, sempre al lavoro per ricucire lo strappo. Il 21 giugno Donnarumma gioca con la maglia dell'Italia Under 21 contro la Repubblica Ceca, e alcuni tifosi espongono uno striscione: "Se hai il Milan nel cuore cambia procuratore". Non succederà, ma il rapporto si ricucirà. La famiglia resta l'elemento che può far pendere la bilancia da una parte o dall'altra: non sembra contenta del mancato rinnovo, si vocifera che spinga per un accordo. E il 22 giugno lo stesso Vincenzo Montella viaggia alla volta di Castellammare di Stabia.

Il 25 giugno altro colpo di scena, firmato QS, secondo cui Donnarumma sarebbe pronto a scaricare Raiola. Nasce il caso social, Donnarumma scrive su Twitter: "Donnarumma-Raiola. Ieri, oggi e domani". Un'ora dopo confonde le idee su Instagram: "Desidero ribadire il mio amore assoluto per il Milan e i suoi tifosi". Un altro giro di orologio e arriva la smentita: hackeraggio, account chiusi, non è chiaro quale sia la posizione del (ricordiamo) giovanissimo portiere, trattato come un adulto. La svolta arriva il 2 luglio: Donnarumma comunica a Raiola la sua intenzione di rinnovare. I rapporti fra l'agente italo-olandese e Mirabelli restano pessimi, ma il rinnovo arriva: il 6 luglio si parla di accordo fino al 2022 e clausola da 75 milioni di euro. Il 10 luglio il Milan si muove per Antonio, tassello cruciale della trattativa, poi l'11 luglio ecco l'annuncio ufficiale: Gianluigi Donnarumma ha rinnovato fino al 2021. Il giorno dopo, anche Antonio Donnarumma si lega ai rossoneri con un contratto fino al 2021. Da lì, scoppia la pace. Condita da bonari scapaccioni in conferenza stampa, "rifilati" dallo stesso Mirabelli al giovane estremo difensore. Il Milan continua la propria campagna trasferimenti faraonica, e il resto è storia. Risultati deludenti, l'esonero di Montella e l'arrivo di Gattuso, nei giorni scorsi l'ennesimo colpo di scena: la clausola non è stata depositata, il prezzo di Donnarumma è libero. Arma a doppio taglio: il Milan può trattare al rialzo o al ribasso, a seconda dei casi. Oggi le indiscrezioni de Il Corriere della Sera: Donnarumma e Raiola lavorerebbero alla risoluzione del contratto per violenze psicologiche. La trama della telenovela c'era già, l'ennesimo cliffhanger è servito.