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Il destino nel nome. Benedetto, l'anti Icardi nueve nella notte del giudizio

Il destino nel nome. Benedetto, l'anti Icardi nueve nella notte del giudizioTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 5 ottobre 2017, 07:002017
di Marco Conterio

Il tutto esaurito in venti minuti. Stanotte alle 01:30 italiane, la Bombonera sarà il teatro della delicatissima sfida dell'Argentina contro il Perù, gara che l'Albiceleste deve vincere a ogni costo per tener viva la speranza qualificazione al Mondiale di Russia 2018. Si gioca alla Bombonera, teatro dei sogni del Boca Juniors e non è un caso se il ct Jorge Sampaoli stia seriamente pensando di tener fuori Mauro Icardi, dopo aver escluso dai convocati Gonzalo Higuain. No, non per avversione ai campioni italiani, ma per far giocare a Buenos Aires quello che è l'eroe degli Xeneizes, ovvero Dario Ismael Benedetto. Che è l'uomo che non t'aspetti e che ha il destino scritto nel nome. Nasce nei dintorni di Quilmes, in carriera girovaga in Argentina segnando ma dimostrando qualità buone e non eccelse.

L'esplosione arriva nell'Eldorado degli ingaggi, in Messico, dove diventa uomo da triplette. Una, col Boca, in pochi minuti, che lo porterà a essere capocannoniere del torneo e adesso guida del club con cinque reti in cinque partite. Gioca nella sua squadra del cuore, la prima che affrontò da professionista con la maglia dell'Arsenal de Sarandì. Uno Xeneize puro, che pagò di tasca sua rinunciando a parte dell'ingaggio per giocare con Carlos Tevez. Soprannominato Pipa come Higuain, per il naso pronunciato, è forse il nueve più amato dai tempi di Martin Palermo e con Guillermo Schelotto è diventato grande. Tanto da diventare il primo e forte candidato per vestire la maglia da centravanti titolare dell'Argentina in una delle notti più delicate della storia Albiceleste.