Il mastino di Tijuana. Chi è Herrera, il sogno di mercato dell'Inter

Tijuana è l'Ovest più Ovest che ci sia dell'America Latina continentale. E' la frontiera, è l'ultimo passo prima del sogno americano ma il motto della città è un moto d'orgoglio e di senso d'appartenenza. Aqui empieza la patria. La carriera di Hector Herrera, però, parte lontano. Perché dopo i primi passi vicino a casa, vola nella città dei minatori dell'Hidalgo, Pachuca. Debutta a vent'anni contro il Chivas de Guadalajara a fine luglio, a inizio agosto viene già ammonito. "No pasaran", per dare subito l'impronta alla carriera. Perché il centrocampista del Porto è uno dei grandi e nuovi obiettivi di mercato dell'Inter ed è uno così. Duro, tosto, puro. Uno che la gamba la toglie solo dall'acceleratore, per il resto ha l'indomito coraggio dei guerriglieri.

A novembre il primo rosso, intanto una lunga schiera di riconoscimenti e titoli. A Londra, lontano da casa e dal cuore, vince le Olimpiadi contro il Brasile di Neymar. Più tardi, col Messico, vincerà pure la Gold Cup nel 2015 ed è stato protagonista del Mondiale in Russia con Lozano e compagni. Stavolta, però, Neymar ha avuto la meglio ma la doppia H più celebre del futbol messicano è tornata nuovamente sugli scudi. Col Porto l'ultimo titolo portoghese, dopo che il primo e finora ultimo era arrivato nel 2013 con la Supercoppa. E' centrocampista lontano dalla gloria, Hector Miguel Herrera Lopez, ma sempre e da sempre al centro dell'azione. Per, contro. In entrambe le fasi, il messicano è cardine del progetto Porto che nonostante un contratto rinnovato nel giugno del 2015 e in scadenza nell'estate che verrà, non lo vuole mollare. Per andare più a est, stavolta, serviranno almeno 20 milioni di euro.