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Il Piano Pjaca. L'esilio tedesco per prendersi Mondiale e Juventus

Il Piano Pjaca. L'esilio tedesco per prendersi Mondiale e Juventus
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 5 gennaio 2018, 07:452018
di Dimitri Conti

Quando si parla di Marko Pjaca c'è sempre da muoversi con delicatezza. E non solo per il grave infortunio che ha rallentato l'esplosione del giovane talento croato, classe 1995, ma anche e soprattutto per l'hype che ormai da diversi anni accompagna qualsiasi passo mosso da quello che è considerato come il miglior prodotto dell'accademia calcistica del suo paese da molti anni a questa parte. Già dal momento in cui se n'è andato: la sua cessione si è rivelata come la più fruttuosa nella storia della Dinamo Zagabria, e già questo è un peso non da poco. Perciò, per fargli riprendere maggior confidenza dopo il suddetto accidente fisico, la Juventus ha studiato il piano di recupero. Chiamiamolo pure Piano Pjaca. E prevede sei mesi di esilio forzato, che il giovane Pjaca ha subito voluto affrontare all'insegna del sorriso.

"Ho parlato dello Schalke con Howedes, mi ha raccontato tante cose positive su club e tifosi. Ora spero di giocare il più possibile", ha detto l'attaccante arrivato in prestito semestrale con il chiaro obiettivo di trovare ampio minutaggio, cosa non possibile nelle intricate dinamiche di una Juventus in corsa per tutto. Proprio nella seconda frase sta l'essenza: Pjaca ha accettato il prestito formativo tedesco, ma adesso vuole giocare. Al termine di questo percorso forzato possibilmente c'è un binario che va su due sensi collegati: prima fermata il Mondiale di Russia 2018 con la sua Croazia, quindi la conquista della prima squadra juventina. Ma prima c'è lo Schalke, tappa obbligata per misurare la velocità di percorso.