Inter, arriva la tempesta che porta il nome della Champions
Sette giorni e si riparte. Poi di soste non ne sentiremo parlare per circa quattro mesi. Una libidine, con tutto il rispetto per una Nazionale che stasera, manco a dirlo, a San Siro si gioca tanto. Al rientro dalla pausa, ad Appiano si comincerà a ragionare sulle prossime quattro settimane. Una tempesta vera, quella che si abbatterà su Icardi (alternativa di Lautaro nella Seleccion) e compagni, destinata a definire per davvero i contorni della stagione nerazzurra. Da agosto a oggi ce ne sono già stati tanti di banchi di prova per l’Inter. Tutti superati brillantemente, Atalanta a parte. Il Nou Camp, come detto e ribadito già diverse volte, fa storia a sé per la caratura dell’avversario, il Barcellona, e per quello che è - e dovrà essere - il percorso degli uomini di Luciano Spalletti. In attesa dei nazionali, l’obiettivo era quello di recuperare immediatamente Nainggolan che, con Ranocchia e D’Ambrosio, ha proseguito con gli allenamenti differenziati. Prossimo sabato per la gara interna contro il Frosinone, penultimo in graduatoria, il gruppo sarà però al completo.
Possibile che Spalletti opti per un turnover soft in vista di Londra. Se non altro, a differenza del turno precedente, questa volta la Champions arriverà quattro giorni dopo il match di Serie A e non tre come a inizio novembre. Vero che non c’è avversario facile in questo campionato, ma di fronte ai ciociari il tecnico toscano può anche permettersi di lasciare fuori qualche pezzo da novanta. Magari lo stesso Ninja, il quale potrebbe beneficiare di ulteriore tempo per recuperare il 100% della sua condizione. I dati dicono che con Radja l’Inter gioca meglio e vince di più. E da Wembley in poi, fino a capodanno, si giocherà con una media di due gare a settimana, cinque delle quali contro avversari del calibro di Tottenham, Roma, Juve (in trasferta), PSV e Napoli (al Meazza). In mezzo le sfide a Udinese, Chievo ed Empoli a fine anno. Insomma, altro che settimane decisive, questo è il mese cruciale per antonomasia. In Italia per mettere in ghiaccio almeno un posto in Champions, in Europa per correre forte e andare quanto più lontano possibile nella massima competizione continentale. Un mese di fuoco per dimostrare che l’Inter è tornata sul serio.