Inter, baby talenti nerazzurri - Agoumé: poco spazio, poi lo stop. Futuro in B?
Un baby che poi, a ben vedere, tanto baby non è. Rispetto alla struttura fisica, alle grosse voci che da sempre gli ruotano attorno, alla cifra spesa (circa 7 milioni con i bonus) per portarlo via dal Sochaux, all’idea che l’Inter ha di lui. Lucien Agoumé è un talento indiscutibile. Camerunense nato a in Francia e perciò francese a tutti gli effetti, fresco maggiorenne, mediano che in terra transalpina fa impazzire tutti nel giorno del suo esordio in Ligue 2 contro il Troyes. Pure l’Inter che, a differenza degli altri, è stata brava a muoversi sottotraccia e in fretta. Anche più veloce di Real Madrid e Barcellona. Scorsa estate, inizio luglio, i nerazzurri ne ufficializzano l’acquisto. A Conte piace, lo porta spesso in panchina con la Prima Squadra, lo aspetta. Lucien intanto spadroneggia con al Mondiale con la Nazionale Under 17 di cui è capitano, poi fa lo stesso con l’Under 18.
Con i ragazzi di Madonna segna un gol, nell’ultima di Primavera contro la Roma prima dello stop, che racconta appieno le qualità del francesino. Il 15 dicembre con l’Inter avanti a Firenze, Conte gli regala il debutto a sei minuti dalla fine. Che azzardo: scioltezza e timidezza sono letali, perché la Viola pareggia all’ultimo istante. Non a caso, Agoumé il campo dei grandi non lo rivedrà un’altra volta. I paragoni con Pogba non fanno bene. In più, tra impegni con i Blues e panchine ripetute che lo tengono lontano dai campi dell’Under-19, il suo cammino rallenta. Tant’è che il ds nerazzurro Ausilio, con Baccin, sta pensando che forse lo step successivo più naturale per il ragazzo possa essere un prestito a un grande club di B o, meglio ancora, in una realtà minore di Serie A. C’è tutto il tempo del mondo per diventare quel fenomeno che in tanti dipingono praticamente da sempre.