Inter, folle caccia al colpevole: Joao Mario l'ultimo della lista
L’Inter si è fermata, dopo una corsa iniziale che ha avuto il merito di riempire di entusiasmo un ambiente in parte rimasto scottato dalle forti aspettative riposte in una sessione di mercato certamente positiva, ma che ci attendeva ancora più opulenta. Il mezzo passo falso di Bologna, tuttavia, se da un lato ha lecitamente acceso i riflettori sui problemi strutturali che ancora permangono in casa nerazzurra, dall’altro ha scatenato critiche decisamente eccessive anche su alcuni singoli sui quali i fucili erano evidentemente già puntati nell’attesa di poter fare metaforicamente fuoco. Uno dei casi più eclatanti è quello di Joao Mario: il portoghese ha iniziato la stagione nella miglior maniera possibile, inanellando prestazioni di livello ed una verve agonistica che nel suo primo campionato interista aveva mostrato solo a sprazzi.
Complice l’errore nei minuti iniziali di una gara che l’Inter non ha vinto, invece, si è passati dalle lodi sperticate delle prime partite del campionato ad una critica accesa e per certi versi esagerata su quelle che sono le sue qualità sia reali che potenziali. L’impressione è che il portoghese possa invece giovare su tutta linea della cura Spalletti, interpretando sia il ruolo da trequartista che gli è stato assegnato in questa fase, sia quello di cucitore di gioco qualche metro più indietro in una maniera certamente utile allo sviluppo delle idee del suo tecnico e di una squadra che lo vede quale parte assolutamente integrante del meccanismo. Gli sbalzi d’umore e le ricerche del colpevole ad ogni costo, sembrano quindi essere i nemici più accaniti che Spalletti dovrà essere bravo a fronteggiare per difendere e valorizzare un patrimonio che certamente poteva essere più ricco, ma che sull’altro verso non è certo da buttare via.