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Inter: il ritorno di Sabatini. Sprint Keita, passione Di Maria e la suggestione Lo Celso

Inter: il ritorno di Sabatini. Sprint Keita, passione Di Maria e la suggestione Lo CelsoTUTTO mercato WEB
venerdì 28 luglio 2017, 07:302017
di Gianluigi Longari

Il ritorno in Italia di Walter Sabatini preannuncia il decollo della fase operativa del mercato dell’Inter. Scelte condivise ed ispirate da entrambi i versanti dirigenziali del club nerazzurro, come nel caso di Dalbert (idea partorita da Piero Ausilio e destinata a diventare operativa nella prossima settimana), ma anche frutto delle ispirate intuizioni dell’ex direttore sportivo della Roma. Una commistione di idee che, dopo aver raccontato del brasiliano del Nizza e dell’appuntamento per Vrsalijko per la corsia opposta della retroguardia, sposta il mirino nel reparto avanzato in attesa di comprendere quelli che saranno gli sviluppi in uscita. Ne arriva uno senza nessuna cessione, due con la partenza di Perisic e tre se dovesse lasciare anche Candreva, corteggiato al di là delle smentite di rito. 
Insomma una rivoluzione di termini, che al di là dell’idea Martial collegata alla maxi trattativa con lo United per il croato, vede alcune priorità da perseguire tra il romantico ed il pratico. Alla prima categoria appartiene Angel Di Maria: accostabile ai nerazzurri al di là dei bluff pubblici e dotato di quella leggiadra eleganza Rosarina che da sempre pervade gli intuitivi piedi di chi nasce e cresce nella Ciudad del Futbol. La strategia dell’attesa è quella da perseguire, rimanendo sotto il filo dell’acqua fino a quando sotto la Tour Eiffel non sarà sbarcato qualche marziano da centinaia di milioni di euro. Poi se ne parlerà davvero, tanto con il Fideo e con chi lo gestisce, ogni problema economico sarebbe facilmente sormontatile. L’entusiasmo che un suo approdo in nerazzurro comporterebbe nell’ambiente, rappresenta il propellente più efficace per scollinare le salite più impervie.
Passando alla categoria più concreta, l’accelerazione della notte appena trascorsa è stata improntata al tentativo di ottenere il sì esclusivo di Keita Balde.

Il progetto nerazzurro stuzzica parecchio il laziale, così come l’idea di poter spartire lo spogliatoio con quello stesso Mauro Icardi che condivise con lui i primi giorni di esperienza italiana dopo la fuga dalla Masìa. La convinzione dei milanesi è di avere assunto una posizione di forza in assoluto rispetto alla concorrenza, rintuzzando gli attacchi bianconeri conclamati e confermati negli ultimi giorni. Poi il capitolo Lazio: complicato e delicato, ma agevolato dalla volontà comune di trovare una quadra soddisfacente.
Infine lo spazio per le suggestioni. Quella nostalgica di Pastore, e quella che fa battere il cuore per una passione bruciante ma mai consumata, e destinata a tornare attuale non appena se ne dovesse presentare lo spiraglio. Walter Sabatini è calcisticamente innamorato di Giovani Lo Celso. Dai tempi in cui infiammava il Gigante de Arroyito con la maglia del Rosario (non può essere un caso) fino a quando fallì l’allora assalto giallorosso ed il “Monito” si accasò al Psg. Un ambientamento non semplice ed una concorrenza da panico hanno sin qui narcotizzato l’altrimenti fragorosa esplosione di uno dei talenti più cristallini del calcio mondiale, e c’è da giurare che alla prima avvisaglia proprio Sabatini non avrebbe la minima esitazione a rimettersi in fila per rendere finalmente reale un’unione solo sfiorata al momento di “passare alle cose formali”. 
Del resto, citando lo stesso Walter, il Milan non è il modello cui ha intenzione di ispirarsi.