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Inter, la quiete prima della tempesta. Spalletti studia il piano Champions

Inter, la quiete prima della tempesta. Spalletti studia il piano ChampionsTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 24 marzo 2018, 07:302018
di Alessandro Rimi

Miranda apre le danze nel 3-0 contro la Russia, Vecino e Skriniar scaldano il cuore a Spalletti con due ottime prove, Candreva fa benino da subentrato. Solo panchina per Gagliardini e Cancelo, in attesa di osservare Brozovic e Perisic a Miami al cospetto del magico Perù. Spalletti studia i suoi Internazionali in giro per il mondo e, con la mente indaffarata, fa sudare i non convocati ad Appiano. Per riaverli tutti a disposizione, con ogni probabilità, bisognerà attendere fino a venerdì 30 marzo. Poco meno di una settimana, che potrebbe sembrare un’eternità. La squadra avrà due giorni a disposizione per staccare, prima di ricominciare a fare sul serio a partire da lunedì. E, questa volta, si farà sul serio fino alla fine del campionato. Niente più stop, solo calcoli e frenesia allo stato puro.

Sabato a San Siro, prima di Pasqua, a ridosso del terzo derby della stagione, arriverà il Verona. Poi le gare casalinghe contro Cagliari, Juve e Sassuolo. In trasferta, invece, si andrà sui campi di Torino, Atalanta, Chievo, Udinese e Lazio. La sfida cruciale alla fine. La seconda, dopo quella contro i cugini rossoneri che potrebbero accendere una partita a quattro per i due posti in Champions. In più c’è un derby d’Italia che promette d’essere assai astruso. Che l'Inter sia tornata a vincere in trasferta dopo 113 giorni dall’ultima volta è un’ottima notizia. Non bastava aver stoppato il super Napoli. Ad essere onesti, quanto fatto di buono nell’ultimo mese non è ancora sufficiente per poter respirare profondamente. Servono altre prove forti. E magari proprio una nella stracittadina, muri imbrattati e rimborso biglietti a parte. Perché si allungherebbe a +4 sui biancocelesti e perché si imprigionerebbe definitivamente il Milan.

L’Inter si è ripresa i numeri: quelli in classifica da ottimizzare, quelli di un Icardi pronto a battagliare (anche) per il titolo di capocannoniere, quelli di campo che fanno leva su una porta inviolata da tre match consecutivi. Il centrocampo di qualità e la reminiscenza di Perisic fanno da contorno a un piatto tornato ad essere improvvisamente raffinato. I giudizi, invero, li lasciamo alla fine. Quando tutti gli ingredienti avranno toccato e influenzato il palato del popolo interista. Uno che di piatti prelibati e nobili location se ne intende parecchio. Uno che la nota stonata ci mette un secondo a trovarla. Spalletti sa cosa fare, ha tutti dalla sua parte e, per questo, non dovrà sbagliare. Ascolterà l’ultimo istante di una strana quiete, poi affronterà l’ennesima tempesta. Domarla si può. Ormai non ha più segreti.