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Inter, Lautaro e le false etichette. Bisognerà sostituirlo con un grande campione

Inter, Lautaro e le false etichette. Bisognerà sostituirlo con un grande campione
© foto di PhotoViews
lunedì 25 maggio 2020, 15:08Serie A
di Alessandro Rimi

Tranne rarissimi casi, in Italia sotto i 25 anni non puoi andare oltre le etichette di "predestinato", "promessa" e "potenziale fuoriclasse". Funziona così pure se all'età di 21, al primo anno in Europa, al primo anno con l'Inter, rilevi Mauro Icardi e risolvi da solo la gara contro il Napoli vice campione d'Italia. Poi di nuovo a Parma dove sembra che neppure il cielo possa cambiare le sorti di un pari.

E ancora, quando il derby di ritorno non smette di ballare, il rigore che chiude il discorso calciato come fanno i veterani. Lui si chiama Lautaro Martinez, nome che già scorre nelle vene eccitate del popolo interista, convinto (non a caso) di aver tra le mani un nuovo craque. Un anno dopo il peso della rete rimane invariato, con il plus del protagonista e non più dell'alternativa. Sei gare di Champions League, cinque centri: al Barcellona, al Dortmund, allo Slavia Praga.

Gol veloci, potenti, pesanti appunto che però non basteranno a salvare un'Inter che viaggia a singhiozzo. Giocate da leader, da trascinatore, da fenomeno. Tecnica perfettamente fusa alla tattica. Eleganza meravigliosamente intrecciata a forza e vigore. In Serie A colpisce la Juventus, il Napoli un'altra volta, l'Atalanta, vince da solo contro il Brescia, la Spal, il Sassuolo, il Cagliari. Con il suo partner Lukaku viene fuori un tandem da 39 gol in sei mesi, in tre competizioni. Se uno è già un campione conclamato, pure l'altro è giusto che venga riconosciuto come tale.

Nonostante i suoi quasi 23 anni (a fine agosto). Lautaro è già adesso e a tutti gli effetti un grande campione, uno con il quale si può vincere subito, altrimenti il Barcellona e Messi non si sarebbero spesi tanto per portarlo in blaugrana. L'ultima parola sarà la sua. E nel caso dovesse lasciare l'Inter, sarà necessario sostituirlo allo stesso modo con un altro grande campione, altrimenti nessuno potrà mai più digerirlo.

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