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Inter, Nainggolan: "A Milano derby più tranquillo. Più forti del Milan"

Inter, Nainggolan: "A Milano derby più tranquillo. Più forti del Milan"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
mercoledì 17 ottobre 2018, 09:432018
di Lorenzo Di Benedetto

Lunghissima intervista di Radja Nainggolan a La Gazzetta dello Sport in vista del derby di domenica tra Inter e Milan. Queste le parole del centrocampista belga: "Vivo la vigilia in modo sereno, preparo tutte le partite allo stesso modo e questo è un pregio. Sono curioso di vivere il primo derby di Milano che è già diverso da quello di Roma dove tutti i tifosi ti caricavano fin dai giorni prima e se perdevi te lo rinfacciavano anche due mesi dopo. Qui è tutto molto più tranquillo. Le sei vittorie ci hanno caricato ma dobbiamo migliorare ancora, soprattutto nel soffrire per vincere. Rispetto al Milan abbiamo molti giocatori di livello più alto ma ho visto le ultime partite dei rossoneri e ci faranno sudare. Icardi contro Higuain? il Pipita gira più per il campo e con i compagni ma mi tengo Mauro, visto che se ha mezza palla fa gol. Ai rossoneri toglierei Bonaventura, uno che sa fare la differenza. Spalletti? So cosa vuole da me, ho pagato un po' l'infortunio ma sto tornando alla grande e mi manca poco per essere al 100%. Quando eravamo alla Roma mi disse che c'era qualcosa da cambiare e mi fece dormire qualche notte a Trigoria. Accettai e quando arrivai in ritiro vidi che c'era anche lui: aveva rinunciato al suo tempo libero per stare con me e questo mi ha fatto molto piacere. Sa come prendermi anche se non è facile visto che ho i miei lati negativi e faccio ragionamenti particolari dovuti al mio passato. Mi piace vivere sempre al massimo. Non mi ha mai detto di fare il trequartista ma quando ha pensato di cambiarmi ruolo ha parlato di 'centrocampista aggiunto': la sua paura era che capissi il cambiamento come uno smettere di rientrare. In passato ho avuto la possibilità di andare in Premier ma avrei dovuto cambiare cultura. Le mie scelte le ho sempre fatte pensando alla qualità della vita. L'addio alla Roma? È finita non per colpa mia, almeno non del tutto. Sono rimasto deluso da alcuni comportamenti che come uomo non posso accettare.

Io ho sbagliato, di sicuro, come quel video di Capodanno...però loro hanno fatto le cose senza dirmi niente. E invece da uomini veri ci si parla in faccia. La Roma voleva incassare soldi dalla mia cessione. Ho scoperto dopo che erano d’accordo con club stranieri che non avrei mai accettato, mi sono sentito trattato come un giocatore non importante, hanno fatto le cose alle mie spalle. A quel punto mi ha chiamato Spalletti e non ci ho pensato un attimo. All’inizio avevo rimpianti, ma qui sono stato accolto benissimo. Sono un trascinatore per natura, specialmente nelle difficoltà. È quando non vinci che devi dare l’esempio al compagno, dargli un tackle e un motivo in più per crederci. La Juventus? Sono forti, vincono da 7 anni. Ma il campionato è lungo e finora ci sono stati pochi scontri diretti. Dovremo essere bravi noi che siamo dietro a sbagliare il meno possibile. La pressione dev’essere su di loro, devono sapere che siamo pronti ad approfittare dei loro passi falsi. Ne ho subite talmente tante con loro che alla fine non ce la fai più e la mia antipatia nasce da questo. Mi hanno cercato per cinque anni di fila e forse è per questo che ce l'hanno ancora con me. Inter la mia ultima squadra? Ho già chiaro il mio percorso. Può essere... anche perché non giocherò ancora a lungo".