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Inter, Perisic e l’andamento lento che dovrebbe preoccupare Spalletti

Inter, Perisic e l’andamento lento che dovrebbe preoccupare SpallettiTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
lunedì 19 novembre 2018, 08:302018
di Alessandro Rimi

Sarà che i croati, con le giuste e dovute eccezioni, sono incostanti per natura. Sarà perché i giocatori, con le giuste e dovute eccezioni, non si possono stravolgere. Al massimo puoi modificarne gli atteggiamenti e i movimenti. Sarà che Perisic è forse destinato a essere solamente un ottimo giocatore, sta di fatto che neppure Spalletti detto “Il Mago” pare poter cambiare l’attitudine e la continuità di rendimento dell’ala di Spalato. Paragonato, per influenza e leadership nella propria squadra, a Cristiano Ronaldo, Ivan quest’anno è tutto meno che Terribile. Lui che, nonostante il mondiale russo, parte fortissimo con l’Inter: dopo il primo ko a Reggio Emilia, dove gioca soltanto uno scialbo secondo tempo, Perisic colleziona due reti e un assist nelle successive due partite contro Torino e Parma. Quindi il nulla assoluto, fatta eccezione per l’assist a Icardi nella vittoria di Ferrara. Diciamo la verità: due gol in sedici gare è pochissima roba per uno che dovrebbe avvicinarsi parecchio al livello dei top player. Per uno che, insomma, dovrebbe decidere match importanti e momenti delicati della stagione nerazzurra. Per uno che, l'anno scorso, con lo stesso numero di presenze aveva già fatturato almeno tre volte di più.

La Nazionale croata, in queste due uscite di Nations League, tracciano un perimetro rivelatorio sul rendimento medio dell’esterno. Prima uscita di esplosiva qualità di fronte alla Spagna, fantasma in preda alla monotonia e allo spreco quando si è trattato di ribattere a rete un paio di gustose occasioni contro l'Inghilterra di Kane. E sconfitta servita: un caso? Di certo c'é che Spalletti, d'altra parte, sembra sì preoccuparsene quando a fine gara tenta di scuotere l’ex Wolfsburg attraverso i microfoni, ma neanche poi tanto considerando che comunque lo schiera in campo sempre dal primo minuto. Come a dire: mi accontento del contentino in attesa di giorni migliori, però uno così non lo lascio fuori neanche per sogno. Ed è proprio questo il punto. Sassuolo (problemi fisici), Sampdoria e Cagliari (turnover) a parte, a Perisic è sempre stata data una maglia da titolare. Sia in Serie A sia in Champions. E siccome ultimamente si è notato un andamento lento che un minimo di fastidio ai tifosi sembra averlo creato, gli stessi che auspicano maggior spazio per Lautaro, il tecnico dovrebbe iniziare quantomeno a preoccuparsene. Lasciandolo osservare qualche volta i compagni dalla panchina, chissà, potrebbe rivelarsi la terapia migliore.