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#iorestoacasa - Le storie della buonanotte: Ted Dumitru, un vero figlio d'Africa

#iorestoacasa - Le storie della buonanotte: Ted Dumitru, un vero figlio d'Africa
martedì 5 maggio 2020, 01:05Serie A
di Marco Conterio

Il Presidente dello Zambia definì Theodor 'Ted' Dumitru' come "un vero figlio d'Africa" e come "un umanista". Kenneth Kaunda, classe 1924, è stato il primo Presidente dello Zambia dal 1964 al 1991. Ed è durante il suo lungo mandato che un allenatore rumeno divenne commissario tecnico della sua Nazionale. Che però non potè guidare in prima persona alla Coppa d'Africa in Libia per problemi sul passaporto, dato il regime di Gheddafi e la sua lunga permanenza negli Stati Uniti.

A 25 anni già in panchina Quello che sarà il tecnico più vincente della storia del calcio sudafricano, da calciatore è stato una discreta meteora in patria. Allo Sportul Studentesc, nella Romania guidata dal Professore Constantin Ion Parhon, prima di ritirarsi giovane a causa degli infortuni. Il genio del tecnico c'è già: a venticinque anni guida lo Stiinta Craiova, ora noto come Universitatea Craiova. Evita la retricessione, poi finisce ottavo, in seguito andrà in Turschia all'Altay Izmir, al Besiktas e al Mersin.

In fuga in Germania e gli Stati Uniti Nel 1972 la Romania lo richiama per prestar servizio al Dipartimento di Sicurezza con la polizia segreta. Rifiuta e va in Germania chiedendo asilo politico, tanto da venir poi processato con la richiesta di vent'anni di prigionia. Non tornerà, andrà però lontano. Negli Stati Uniti, quelli che gli impediranno di avere il visto per la Libia. E' tecnico dei Rochester Lancers prima e dei New York Apollo in NASL poi.

Un tecnico ricco di idee Non solo calcio giocato, Dumitru ha sperimentato anche nuove metodologie d'allenamento come il mosaic training che attira le attenzioni anche di guru della panchina come Sir Walter Winterboom ed Helenio Herrera. Anche durante l'esperienza americana cerca di portare sempre più in alto l'asticella dell'innovazione negli allenamenti che cerca di personalizzare sempre di più per i suoi atleti. Poi, quello che è uno dei tecnici più moderni degli anni '70, decide di dare una svolta alla sua vita. E vola in Africa.

Lo Zambia La qualità della rosa dello Zambia lo convince. Può essere l'occasione giusta e da subito conquista un paese affamato di calcio e in pieno conflitto interno. Raggiunge la Coppa d'Africa nel 1980 senza mai perdere una gara in due stagioni. Solo che durante il suo periodo americano aveva preso la cittadinanza statunitense e questo non permise al 'Professore' di andare in Libia. Per questo guidò la sua Nazionale alla cornetta, da un hotel di Tunisi. I Chipopolo, i Proiettili di Rame, arrivarono terzi guidati dalle reti di Peter Kaumba con il croato Ante Buselic in panchina.

Mal d'Africa Decide di restare in Africa e firma con la Federazione. Questa lo manda a guidare prima lo Swaziland e poi la Nambibia, per supportare e aiutare il calcio in questi paesi. Solo che Dumitru ha fame di calcio e di successi. Tre anni determinanti saranno quelli ai Kaizer Chiefs, una delle grandi del Sudafrica. Vincerà ben otto trofei in sole tre stagioni, restando per sempre un'icona del club. Dal 1985 al 1988, il fondatore del club, Kaizer Motaung, lo ricorderà con parole dolcissime. "La sua filosofia resterà per sempre impressa nella nostra storia. Aveva tantissime qualità e soprattutto quella di non voler snaturare l'identità dei calciatori sudafricani".

Sei anni senza calcio Dopo il 1988, Dumitru resterà per ben sei anni senza allenare una squadra ma si fermerà in Sudafrica. A Soweto fonderà il Chibuku Youth Centre, per sviluppare il calcio nel paese e soprattutto nelle regioni più difficili a livello sociale. Sarà responsabile dell'Esselen Park School of Excellence che darà al calcio sudafricano stelle del calibro di Steven Pienaar e Daine Klate. Tornerà poi ad allenare, perché il richiamo del campo non mancherà mai nella sua carriera.

Ancora successi in Sudafrica Il resto degli anni viaggia via rapido. "Master Ted", "Mister Magic" o "The Professor" sarà uno dei pochissimi ad allenare le tre grandi del paese più a sud del continente come Chiefs, Orlando Pirates e Mamelodi Sundowns che nel 2001 porterà addirittura in finale di Champions League africana. In tutto vincerà diciotto titoli e ne sfiorerà altrettanti e resterà per sempre un indimenticata leggenda del calcio sudafricano tanto che le sue imprese saranno impresse a futura memoria ad Ellis Park, lo stadio di Johannesburg.

"Un visionario" Nome non certo noto alle nostre latitudini, Ted Dumitru è considerato a tutti gli effetti un vero africano che ha lasciato dietro di se una vera e propria eredità. Una leggenda, un visionario e un mentore. Dopo la sua scomparsa il Ministro dello Sport, Fikile Mbalula, lo paragonerà addirittura a un Che Guevara rumeno, per come ha rivoluzionato il calcio in Sudafrica. "E' la miglior cosa che sia mai successa al nostro calcio", ha avuto modo di dire Kenny Ndlazi, assistant coach dell'Under 23 sudafricana di lui. Scomparso nel maggio del 2016 proprio nella sua terra adottiva, le sue scuole calcio produrranno oltre 150 giocatori e talenti che hanno rifornito i più grandi club professionistici.

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