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Islanda ai Mondiali, USA fuori. Johannsson beffato dallo ius soli

Islanda ai Mondiali, USA fuori. Johannsson beffato dallo ius soliTUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
giovedì 12 ottobre 2017, 18:302017
di Gaetano Mocciaro

L'Islanda è il paese meno popoloso che vedrà la sua nazionale di calcio andare a un Mondiale. Un'impresa che ha attirato la simpatia del mondo intero e fatto impazzire gli oltre 334mila abitanti, più i pochi emigrati all'estero. Ma non tutti. Prendete Aron Jóhannsson. Nato nel 1990 in Alabama. I genitori, islandesi, all'epoca studiano States per poi tornare all'isola quando il piccolo Aron aveva solo 3 anni. I primi calci nel freddo islandese, l'esordio anche nel massimo campionato e da lì una carriera in crescendo, che lo ha portato a vestire la maglia delle nazionali giovanili islandesi.

Intanto all'estero lo notano: nel 2010 approda in Danimarca, all'AGF e due anni più tardi un altro passo in avanti, all'AZ Alkmaar. È il 2012 e arriva la chiamata del ct islandese per le qualificazioni a Euro 2014. Jóhannsson è però tenuto d'occhio anche da Jurgen Klismann, ct degli Stati Uniti. Già perché negli States vige lo ius soli e basta essere nati sul suolo statunitense per esserne cittadino.

Ecco le sliding doors della carriera del giocatore, che opta per la selezione a stelle e strisce. Del resto si parla di una delle potenze calcistiche del Nord America e una presenza fissa ai Mondiali dal 1990. Di contro una selezione islandese mai qualificata a una fase finale di un torneo importante.

Il tempo, sorprendentemente, si farà beffe di Jóhannsson. La qualificazione dell'Islanda a Euro 2014 è solo l'antipasto. L'apoteosi il 9 ottobre: Islanda qualificata ai Mondiali e Stati Uniti clamorosamente eliminati, dopo un ko contro Trinidad e Tobago. E Jóhannsson a guardare la "sua" Islanda, che si sta godendo la sua generazione d'oro, dal divano di casa.