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Joao Mario e l'ennesimo prestito per rilanciarsi. Storia di un flop da 40 milioni

Joao Mario e l'ennesimo prestito per rilanciarsi. Storia di un flop da 40 milioniTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 7 ottobre 2020, 13:38Serie A
di Gaetano Mocciaro

Joao Mario riparte da dove è cresciuto calcisticamente: "Torno dove sono stato bene, dove sono stato felice e dove voglio tornare a essere felice. Per me, è un grande onore tornare in questa casa che conosco bene. Sono pronto a dare una mano". Si tratta del terzo prestito per il calciatore che aveva folgorato l'Inter dopo l'Europeo del 2016, che ha visto la vittoria finale proprio del Portogallo. Una spesa di 40 milioni mal ripagata.

Primo colpo di Suning, era anche partito discretamente bene nonostante le difficoltà di quell'Inter che vide cambiare panchina, da Frank de Boer a Stefano Pioli via Stefano Vecchi. Tre reti segnate, una partita decisa da un suo gol (a Palermo) e poco altro. Si ricorda una vittoria contro il Genoa, dove manda in rete per due volte Brozovic. Poco altro in un contesto nel quale ha faticato a trovare un suo ruolo, dove non si è capito quale fosse la sua posizione ideale in campo. Il punto di non ritorno è il derby di Coppa Italia del 27 dicembre 2017: la palla gol sprecata da due passi, parata da Antonio Donnarumma. Da lì una serie di prestiti che non sono serviti a valorizzarlo. Anzi, delle esperienze al West Ham e alla Lokomotiv Mosca si ricordano alcune uscite poco lusinghiere: "La mia esperienza con l'Inter è chiusa, zero dubbi" disse nel suo breve periodo inglese. Invece, riscatto mancato e ritorno in nerazzurro. E parole per forza di cose ritrattate con tanto di mea culpa. Dopo l'anno alla Lokomotiv Mosca aveva parlato di top club su di lui, nella realtà dei fatti Joao Mario si è ritrovato col cerino in mano. Accettando di tornare a casa in uno Sporting più debole di quello che ha lasciato. Allora i biancoverdi arrivarono a due punti dal primo posto, oggi sono già estromessi dalle competizioni europee.

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