Juve, Bentancur vero affare: personalità e numeri dalla parte di Rodrigo
Testa alta, personalità e coraggio - quanto basta - per essere considerato, sin dalle sue prime apparizioni in bianconero, un giovane più che promettente. “I giocatori bravi si vedono subito, non ci vuole tanto” ha detto, sornione, Massimiliano Allegri in mixed zone parlando di Rodrigo Bentancur, ieri al termine di Juventus-Fiorentina. Dopo una gara bruttina, e a tratti noiosa, dove l’ex Boca ha però mostrato di saperci fare con i piedi e con la testa. L’esame Barça era forse troppo per un 20enne, dal primo minuto e al debutto in Champions, con una maglia pesante quanto quella bianconera. Rimandato al Camp Nou, quindi, ma promosso a pieni voti allo Stadium, nella vittoria di misura (1-0) contro una squadra tosta e brava a rimanere in partita anche in dieci uomini, dopo l’espulsione di Badelj nella ripresa.
AFFARE BENTANCUR - Arrivato in primavera dal Boca Juniors per 9,5 milioni con l’eredità della cessione di Tevez (lontana estate del 2015, l’Apache torna a Buenos Aires e alla Juve viene concesso il prestito di Vadalà e i diritti di opzione su Cristaldo, Cubas e Bentancur, appunto) il ragazzo di Nueva Helvecia, classe 1997, si è guadagnato gli elogi da parte dell’allenatore bianconero già dalla tournée estiva statunitense. Giocate audaci e un’insospettabile sicurezza da veterano, poi, gli hanno permesso di incassare stima condivisa dai compagni, anche per la sua straordinaria duttilità. I cui limiti, per il momento, sono solo immaginabili considerando l'anagrafe: Bentancur ha fatto già (intra)vedere di poter giocare, indifferentemente, nei tre di centrocampo, stile Camp Nou, liberando Pjanic (con il bosniaco a fare la mezzala, lasciando Rodrigo davanti alla difesa, copione andato in scena nei minuti finali contro i viola), come nella coppia di centrali nel 4-2-3-1, ieri in compagnia di Matuidi. Nessun compitino, molta sostanza e qualità nella conduzione di palla permettono all'uruguaiano, potenzialmente, di sostituire sia il bosniaco, sia Khedira.
NUMERI E GIOCATE - Anche i numeri sono dalla parte di Rodrigo: 92 palloni toccati, contro la Fiorentina, 12 duelli vinti, 8 possessi recuperati e l’82,7 per cento di passaggi a buon fine (dati Opta), oltre agli innumerevoli applausi guadagnati rincorrendo gli avversari e strappando palloni preziosi. La personalità, a quanto pare, a Bentancur non manca proprio. E nemmeno la fiducia di Allegri, la stessa che gli sta permettendo di prendere gradi nella agguerrita gerarchia di spogliatoio, insieme all'apprezzamento dei più anziani. "Ricco di gloria", si spera, come il significato del suo nome: Rodrigo. Un vero affare, e una bella sorpresa, per la Juventus e per i suoi tanti tifosi.